L'indagine, avviata quest'estate dalla Procura di Messina, mira ad approfondire lo stato dei corsi d'acqua che attraversano la città portando liquami a mare. Questa settimana sono stati sequestrati nove torrenti. Oltre al primo cittadino, informazione di garanzia anche per altri tre
Messina, avviso di garanzia per sindaco Accorinti Reati ambientali per l’inquinamento dei torrenti
Arrivano i primi avvisi di garanzia, anche al sindaco Renato Accorinti, per l’indagine avviata dalla Procura di Messina già quest’estate sullo stato dei torrenti cittadini. Il sostituto Vincenzo Barbaro ha aperto un fascicolo in materia ambientale puntando i riflettori sulla qualità delle acque che vengono raccolte da fiumi e torrenti e poi finiscono in mare.
Quattro gli avvisi di garanzia notificati ieri che configurano alcune fattispecie di reati ambientali. Raggiunti il sindaco di Messina Accorinti, il dirigente comunale Antonio Amato, il presidente dell’Amam Leonardo Termini e l’ex direttore generale dell’Amam Luigi La Rosa. Numerose sono state le segnalazioni quest’estate da parte di bagnanti e residenti sulla presenza in mare di liquami. Denunce che hanno portato l’Agenzia regionale per l’ambiente e l’azienda sanitaria provinciale ad effettuare delle analisi e che hanno fatto scattare scattare il divieto di balneazione per la spiaggia che sorge in corrispondenza della foce del torrente Annunziata.
Era emerso che in quel tratto di mare arrivava un po’ di tutto: dai coliformi fecali ai rifiuti provenienti forse da discariche abusive. Le indagini sugli scarichi a mare dei torrenti cittadini a Messina quest’estate hanno visto impegnato un pool interforze composto da Sezione P.G. Carabinieri, Nucleo Operativo Provinciale Corpo Forestale Regionale e Guardia Costiera. Giovedì sono stati sequestrati nove torrenti cittadini: Europa, Portalegni (o Cannizzaro) Boccetta, Giostra, San Licandro, Annunziata, Guardia, scarico Faro e centro grigliatura di Ganzirri.