I dossier sul tavolo del prossimo sindaco Manifesta 2018, Prg e trasporti pubblici

Il Patto per Palermo, l’iter del nuovo piano regolatore, i trasporti pubblici, le partecipate, Palermo Capitale dei Giovani 2017 e Manifesta 2018. Sono alcuni dei dossier che il prossimo sindaco si ritroverà sulla scrivania: il mandato di Leoluca Orlando è in scadenza e il 2017 sarà l’anno delle elezioni amministrative a maggio (e delle regionali a ottobre).

TRASPORTI. Se non accadranno altri intoppi la prossima sindacatura dovrebbe assistere al taglio del nastro del passante e dell’anello ferroviari, che tanti sacrifici stanno costando ai residenti e perdite economiche ai commercianti delle aree dei cantieri. Il trasporto pubblico ne uscirà rivoluzionato ma non è stata ancora trovata l’intesa con Trenitalia per il biglietto unico integrato. Resta da vedere quale sarà il destino delle nuove sette linee del tram. L’iter è già avviato ma mentre Orlando pare convinto dei tracciati delineati – tanto da averli inseriti nel nuovo piano regolatore – un altro candidato come Fabrizio Ferrandelli si è detto pronto a discutere alcune modifiche studiando, ad esempio, la soluzione del Bus Rapid Transit per via Libertà

La Regione intanto studia il progetto per il secondo tratto dell’anello che chiuderà il cerchio unendo il Politeama alla Stazione Notarbartolo con fermata intermedia in via Malaspina. Anche l’Amat dovrà fare la sua parte: il servizio è ancora insufficiente fra ritardi e collegamenti a singhiozzo con le periferie. Moovit darà una mano ai passeggeri a gestire meglio i tempi di attesa alle fermate, almeno finché l’azienda non si sarà dotata di un proprio sistema di geolocalizzazione. Ma la chiave rimane la Ztl: sarà digerita più facilmente dai palermitani – e questo sarà fondamentale per Orlando in chiave elettorale – se l’azienda si dimostrerà all’altezza: in ballo ci sono l’acquisto di nuovi autobus e possibilmente di nuove vetture del tram con i fondi europei, la richiesta da più parti di aumentare le navette del centro storico (e di sfruttare meglio quelle da Basile a Indipendenza, che viaggiano sempre vuote), di far arrivare le informazioni in tempo reale alle fermate, di piste ciclabili più moderne, di un servizio più puntuale e capillare. Nell’attesa che, un domani, il tram attraversi tutta la città collegando Brancaccio a Mondello.

OPERE PUBBLICHE. Diversi i progetti mastodontici che hanno preso l’abbrivio in queste battute finali dell’Orlando quater: lo Spasimo, Palazzo delle Aquile, il Baglio Mercadante, il Teatro Massimo, il Palazzetto dello Sport, le fognature di via Messina Marine sono alcuni esempi. Il Patto per Palermo contiene decine di opere pubbliche. Detto del tram, c’è da completare la circonvallazione dopo cinquant’anni: innanzitutto con l’eliminazione del tappo dell’incrocio Perpignano e con il raddoppio del Ponte Corleone. Poi ci sono la green way Palermo-Monreale, il parcheggio multipiano a servizio del Civico e del Di Cristina, i due mega poli scolastici a Nord e a Sud. A settembre il Consiglio comunale ha approvato lo schema di massima del nuovo piano regolatore e anche lì ci sono novità come le autostrade blu del mare per collegare fra loro i porticcioli o le nuove aree verdi a partire da Villa Turrisi. Senza dimenticare quelle esistenti come il Parco Cassarà, chiuso da più di tre anni. 

Opere pubbliche ovvero partecipate. L’Amat dovrà decidere cosa vuole fare da grande ma non c’è solo l’azienda di trasporto pubblico. L’ultima crisi idrica impone un intervento massiccio sulle condutture più vetuste e malandate. L’Amap sta gestendo l’eredità di Aps e di certo non aiuta l’estenuante battaglia tra Comune e Regione sugli impianti di depurazione e disinquinamento della costa, che hanno spinto il precedente governo Renzi a nominare come commissario l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto e soprattutto hanno attirato l’attenzione dei burocrati di Bruxelles con fior di sanzioni milionarie. Senza dimenticare le altre partite in ballo: il dossier Gesap-Enac, l’aumento ore alla Reset, le sfide della Rap che si chiamano Bellolampo e raccolta differenziata.   

CULTURA. Il prossimo assessore alla Cultura avrà un bel daffare, soprattutto nei primi due anni di mandato. L’anno prossimo Palermo sarà la Capitale Italiana dei Giovani. Il capoluogo siciliano dovrebbe ospitare ancora una volta il Pride e non solo: in programma ci sono decine di spettacoli, festival e iniziative rivolte e organizzate da ragazzi italiani, stranieri o migranti grazie ai fondi del Pon Metro. Nel 2018 invece sarà la volta di Manifesta, la più importante biennale di arte contemporanea in Europa che Palermo avrà l’onore di ospitare per la prima volta. 


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