A distanza di un anno dalla cittadinanza onoraria al presidente Abdullah Ocalan, il gruppo informale di cittadini che ha occupato il teatro affronta per domani la situazione ai confini tra Siria e Turchia
Palermo solidale con il popolo curdo Al Montevergini incontro sul Rojava
A distanza di un anno dalla cittadinanza onoraria al presidente del popolo curdo Abdullah Ocalan – ancora detenuto in condizioni di massima sicurezza dallo Stato turco – la città di Palermo continua a occuparsi della drammatica lotta per l’autodeterminazione del Kurdistan. Domani al teatro Montevergini a partire dalle ore 17 e 30 la rete solidale Palermo solidale con il popolo curdo e l’assemblea del «gruppo informale di cittadini» organizzano un incontro con un compagno della comunità curda in Italia dopo la proiezione di un docufilm sulla rivoluzione in Rojava.
«Ci onora il fatto che Palermo sia stata la prima città italiana ad accogliere come proprio cittadino il rivoluzionario curdo – scrivono entrambe le realtà – le cui idee e azioni danno speranza di pace ad un popolo senza terra oppresso da anni di violenza e terrore. Palermo ha compiuto un atto politico di grande coraggio, aprendo la strada al riconoscimento istituzionale delle legittime rivendicazioni del movimento di liberazione del popolo curdo. Un atto raccolto e replicato in altre grandi e piccole città, come Napoli, Reggio Emilia, Palagonia e Riace».
L’iniziativa di domani si inserisce in un percorso cominciato all’indomani dalla liberazione di Kobane, dove il popolo curdo ha cominciato a realizzare una forma di autogoverno radicalmente democratico, a-confessionale e aperto a tutte le etnie che abitano quei territori. Il popolo curdo lotta non solo per la propria autodeterminazione ma per una società democratica, egualitaria, anticapitalista, ecologica e di genere già in atto oggi nelle regioni autonome del Rojava (Kurdistan in territorio siriano) e che inevitabilmente si scontra con la furia integralista dell’Isis e con le politiche di egemonia degli stati (turco in primis).
«In città la rete solidale – dice Antonio Rampolla, che ne fa parte – è un movimento abbastanza variegato che si innesta nelle lotte territoriali. Anche i No Muos si sono non a caso schierati a sostegno. Intanto noi sappiamo che il sindaco Orlando sta premendo sull’Anci per coinvolgere i Comuni a livello nazionale. La questione curda è apertissima, non ultimo l’attentato in Turchia che ha portato alla decapitazione dei vertici del PKK».