In una lettera agli ispettorati provinciali si chiede di controllare la gestione delle risorse in merito alle somme accessorie corrisposte ai circa duecento lavoratori a tempo indeterminato. Al centro dell'attenzione il ruolo di capo-operaio e di autista, ma anche la reperibilità. La Cgil replica: «È tutto previsto dal contratto»
Forestali, la Regione vuole fare chiarezza sulle indennità Tra spese sotto esame reperibilità antincendio in inverno
Indennità previste per lavori non svolti. Potrebbe essere questa l’ultima polemica legata ai forestali siciliani, dopo l’invio da parte della Regione di una lettera agli ispettorati provinciali, nella quale si fa presente come i preventivi di spesa stabiliti per l’anno in corso presentino delle incongruenze in merito alle somme da corrispondere agli operai a tempo indeterminato. Circa duecento dipendenti del Corpo forestale che, stando ai documenti previsionali, potrebbero aver goduto di incentivi non giustificati. Al centro dell’attenzione, le attività di capo-operaio e di autista di autobotti, ma le osservazioni – spedite dal Servizio di programmazione e gestione della campagna antincendio – riguardano anche la reperibilità, che sarebbe stata prevista per tutti gli operai, ma soprattutto per l’intero anno, indipendentemente dalle esigenze legate al rischio incendi nelle diverse stagioni.
«La Regione potrebbe chiedere indietro almeno 1700 euro all’anno a lavoratori che fino a oggi hanno fatto riferimento a un contratto di lavoro che adesso rischia di non essere rispettato», difende la categoria Gaetano Guarino, responsabile Cgil-Fp per il Corpo forestale regionale. Per il sindacalista, in sostanza, gli uffici regionali starebbero per cambiare le carte in tavola venendo meno agli accordi. «Sembra l’ennesimo attacco a un settore spesso criticato a sproposito – commenta -. Gli Oti (operai a tempo indeterminato ndr) sono dei lavoratori che assicurano la tutela del territorio e pensare che la loro utilità sia circoscrivibile soltanto al periodo estivo è sbagliato. Le autobotti da ottomila litri, per esempio, sono state utilizzate in occasione della crisi idrica a Messina». In merito poi al discorso della reperibilità, la Cgil-Fp fa presente che si tratta «di 25 euro al mese», una cifra irrisoria e comunque giustificata da interventi antincendio effettuati anche in pieno inverno.
Dal canto suo il dirigente del Servizio, Antonio Viavattene, sottolinea che al momento la Regione non fa alcuna accusa specifica. «Abbiamo lavorato in anticipo, analizzando i preventivi presentati a inizio anno dai distaccamenti provinciali – dichiara a MeridioNews – e abbiamo notato delle spese che, se rispettate, in alcuni casi potrebbero contraddire proprio quanto previsto dal contratto». In altre parole, bisognerà attendere la verifica dei consuntivi prima di trarre conclusioni. Anche se, nella lettera, Viavattene invita gli ispettorati «a procedere a recuperare le eventuali somme indebitamente corrisposte». Nulla comunque a che vedere con una presunta volontà di non remunerare i lavoratori. «Ogni operaio riceverà quanto gli spetta, ma bisogna pagare il lavoro realmente effettuato», conclude il dirigente regionale.
Versione che però non rassicura i lavoratori. «Il dirigente dovrebbe sapere che preventivi di spesa simili negli anni passati sono stati approvati dal comando del Corpo forestale, ovvero proprio dai suoi colleghi», conclude Guarino. Per discutere della problematica, domani si terrà un incontro tra i sindacati e l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce.