L'attività dei militari dell'Arma è scattata a seguito di numerose segnalazioni arrivate al 112. Le aree interessate sono state l'ingresso Sud della città: viale Ermocrate, via Columba, via Elorina, e quello Nord: andando verso la strada statale 194 Lentini–Ragusa e verso la statale 385 Catania–Gela
Siracusa, controlli anti-prostituzione dei carabinieri Identificate 28 persone, denunciato pure un cliente
Controlli anti-prostituzione nelle vie di accesso a Siracusa. Tra la serata e la notte di ieri i carabinieri del comando provinciale sono stati impegnati in servizi di prevenzione, controllo e contrasto del fenomeno su strada. Al termine delle attività sono state controllate ed identificate complessivamente 28 persone, di cui 12 di nazionalità rumena, cinque nigeriane, due albanesi e nove italiane/i, tutti di età comprese tra i 20 ed i 40 anni.
L’attività dei militari dell’Arma è scattata a seguito di numerose segnalazioni arrivate al 112 e dopo riscontri diretti da parte delle pattuglie normalmente impegnate nei servizi di vigilanza. La prostituzione a Siracusa è ben presente sia all’ingresso Sud della città: viale Ermocrate, via Columba, via Elorina, sia in quello Nord: andando verso la strada statale 194 Lentini–Ragusa e verso la statale 385 Catania–Gela. E proprio in queste aree si sono concentrati i controlli.
Per una donna è scattata l’espulsione dall’Italia, a seguito di un provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria di Treviso nel 2009, «mentre – sottolineano dal comando provinciale – per gli altri sono in corso verifiche per l’emissione di eventuali provvedimenti». Inoltre sono stati controllati diversi clienti, alcuni dei quali sanzionati per infrazioni al codice della strada. Un 40enne italiano è stato denunciato perché è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico e di un tirapugni.
I carabinieri ricordano che «spesso chi si prostituisce risulta vittima di svariate forme di sfruttamento e multiple sono le implicazioni delittuose che inevitabilmente ne derivano, senza dimenticare la doverosa tutela della salute pubblica, anche perché molto spesso la prostituzione viene esercitata in zone con condizioni igienico sanitarie precarie e mettendo a rischio la sicurezza stradale».