Libero Grassi, a 25 anni dalla sua morte in arrivo due film Figlia: «Abbiamo detto sì perché è una storia di denuncia»

I primi tempi, subito dopo la sua morte, diverse furono le proposte di girare un film sulla sua vita, ma la famiglia ha sempre rifiutato. Quest’anno invece, a 25 anni dalla sua morte, saranno addirittura due le produzioni dedicate alla vita di Libero Grassi, il coraggioso imprenditore palermitano che si ribellò al racket delle estorsioni e per questo fu ucciso il 29 agosto del 1991. Un docufiction lo ha realizzato la Rai e andrà in onda su Rai 1 in prima serata proprio il giorno dell’anniversario, un altra produzione è della Tao Due e andrà in onda sulle reti Mediaset a marzo dell’anno prossimo. 

«Abbiamo accettato stavolta perché – spiega Alice Grassi, figlia dell’imprenditore e di Pina Maisano, scomparsa proprio l’otto giugno di quest’anno – mio figlio che oggi ha 20 anni un giorno, tornando da scuola, mi disse che i suoi coetanei non conoscevano la storia di suo nonno. In quel momento ho capito che dovevamo raccontare la storia di mio padre anche alle giovani generazioni per fare in modo che il suo messaggio e il suo sacrificio non vadano dimenticati». Quest’anno la ricorrenza è molto particolare per due motivi, uno perché sono 25 anni e poi perché sarà il primo anno che la moglie di Libero non ci sarà, a commemorare l’imprenditore ci saranno i due figli Alice e Davide e il nipote, figlio di Alice: 

«Non ho ancora realizzato appieno che mia madre non c’è più – continua – sarà difficile, quando mi soffermo a pensare che mia madre non c’è più divento molto triste. Già da qualche anno non era più in prima linea come un tempo, perché si stancava e cercavamo di non caricarla troppo di impegni. Quest’anno saremo io, mio fratello e mio figlio, speriamo di essere all’altezza. Sento forte il peso della responsabilità del ricordo di mio padre perché tutti mi cercano anche perché sono trascorsi 25 anni e mi rendo conto che mediaticamente ha più eco ma per noi non è così, per noi ogni anno ha lo stesso peso». 

Saranno due giorni di commemorazione organizzati dalla famiglia Grassi insieme ad Addiopizzo, si partirà domenica 28 agosto alle 10 da Porta Felice per la ormai consueta pedalata in memoria di Libero Grassi. Lunedì 29 agosto alle 7.45 (orario in cui venne ucciso) in via Vittorio Alfieri la commemorazione con la deposizione della stele con le autorità. Alle 10 ci si sposta in piazza Caboto per l’intitolazione del giardino della piazza a Pina Maisano Grassi. Infine sempre lunedì 29 alle 21 nell’atrio della Biblioteca Comunale di Casa Professa, verrà proiettato il docufiction Io sono Libero (in contemporanea in onda su Rai Uno). 

«In passato abbiamo cassato delle sceneggiature perché non ci interessa raccontare la storiella – continua Alice Grassi – noi volevamo un film di denuncia, e le due produzioni che adesso hanno avuto il nostro benestare ci hanno convinto». Il forte volere della famiglia Grassi è quello che il messaggio del padre Libero arrivi anche alle giovani generazioni: «Una delle battaglie fondamentali di mio padre fu sulla qualità del consenso – aggiunge – è lo strumento che abbiamo, se eleggiamo delle cattive persone, cattive persone amministreranno. Ai tempi in cui mio padre lo denunciò pubblicamente c’era la democrazia cristiana, il consenso era controllato dalla mafia e questo controllo c’è sempre. Quello che dico sempre ai ragazzi è di fare bene attenzione a chi votano e di non astenersi». 

E aggiunge: «Un’altra cosa importante è scegliere quando si fanno i propri acquisti e di privileggiare quelli prodotti da imprenditori schierati contro la mafia. Il consumo critico è molto importante perché si può scegliere chi finanziare con i propri acquisti. Poi l’ultima cosa che cerco sempre di spiegare ai giovani è quella di non cercare scorciatorie, non cercare raccomandazioni, ma di fare bene il proprio dovere perché ogni lavoro è utile alla società». Il prossimo anno a Palermo si voterà per la nuova amministrazione comunale, e Alice rivolge un appello alla politica e la cittadinanza: «Mi auguro che i partiti candidino persone degne di amministrare questa città e che i cittadini vadino a votare».


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