EDITORIALE / Il nostro magazine fa un passo in avanti: testata giornalistica registrata, grafica nuova e più ricca, ancora maggiore impegno sui contenuti. Siamo diventati un giornale
Il nuovo step di Step1
In ogni avventura che si intraprende c’è quasi sempre un momento speciale. Quello in cui si decide che non si può più tornare indietro. Anzi è proprio avanti che bisogna andare. Accade così per esempio con Step1. Quello che all’inizio sembrava più che altro un gioco, uno strumento diverso per provare a capire, facendolo, come funziona il mestiere di giornalista, è diventato invece qualcosa di più e di meglio: un giornale.
Merito dei ragazzi che ci hanno lavorato e che ci lavorano, merito della facoltà, del preside e di Luciano Granozzi, che in questo progetto hanno sempre creduto, merito di chi ha coordinato le attività dei ragazzi con competenza, passione e un pizzico di follia. Merito dei lettori che sono sempre quelli che fanno di un giornale un giornale, con i suoi pregi ed i suoi molti difetti.
Ora Step1 entra in una fase nuova: la testata giornalistica è stata registrata, una nuova versione del magazine è on line, ulteriori sviluppi sono sul punto di nascere, a cominciare dalla radio, Radio Zammù che si affianca al giornale.
Le nostre ambizioni sono sconfinate, a cominciare dal sogno di fare giornalismo in modo diverso da quello a cui la nostra realtà ci ha abituati. Ma non siamo cosi sventati da andarle a dire in giro. Siamo qui, cercando di imparare dai nostri errori, voce ed orecchio di un mondo che parte dall’università ma non si ferma qui. Curiosi, aperti al contributo di tutti, speriamo anche abbastanza controcorrente. Alla ricerca di una lingua nuova per raccontare ( e come potrebbe non essere così), di uno sguardo diverso per scoprire, di un’attenzione nuova per capire e, se ci riusciamo, tutti insieme, a spiegare.
Ah, dimenticavo: tra le tante promesse che si fanno ne metto in evidenza due. La prima è che ci impegneremo fino in fondo per perseguire un rigore che, ancora, ci manca. La seconda è che non saremo riverenti: con niente e con nessuno.
Enrico Escher