Incidente Mama sea, è morto il ragazzo investito Era da venti giorni in Rianimazione al Cannizzaro

È morto alle 3.30 di stanotte Carmelo Platania, il ragazzo di 34 anni che è stato investito davanti alla discoteca Mama seadi Aci Castello. Da oltre venti giorni era sedato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro e alla fine, poche ore fa, non ce l’ha fatta. Sulla cartella clinica ci sarebbe scritto che se n’è andato per insufficienza multiorgano e shock settico, due cause compatibili con il lungo periodo che ha trascorso in gravissime condizioni. La sua situazione clinica è apparsa da subito disperata: dopo essere stato travolto da una Peugeot 1007 è stato trascinato per 500 metri sull’asfalto di via Antonello da Messina, nella notte tra il 6 e il 7 luglio

Il corpo di Platania si trova ancora nella camera mortuaria del Cannizzaro, ma non è ancora chiaro se sarà disposta l’autopsia oppure no. Il 34enne si trovava in compagnia di un amico di 32 anni che è rimasto coinvolto anche lui nell’incidente ma che ha riportato solo una frattura al bacino. Secondo gli investigatori, a guidare la macchina che li ha investiti sarebbe stato il 24enne di Mascalucia Francesco Guardo, un giovane con piccoli precedenti penali. In base alle prime ricostruzioni, all’interno della discoteca ci sarebbe stata una discussione in cui sarebbero stati coinvolti Platania e l’amico. Che quella sera erano in discoteca per festeggiare il 34esimo compleanno proprio del giovane morto stanotte.

La Peugeot 1007 nera che, scrive la questura, è «stata utilizzata come una vera e propria arma», è stata ritrovata incendiata in territorio di Nicolosi all’alba del 7 luglio. La vettura era intestata a una società di noleggio auto di proprietà di Francesco Guardo. Sarebbe stato lo stesso 24enne a presentarsi dai carabinieri di Mascalucia l’indomani mattina per denunciare il furto della sua vettura in territorio di Aci Castello. Un tentativo di sviare le indagini e di allontanare i sospetti, secondo gli inquirenti. A inchiodarlo ci sarebbero, però, le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona del Mama sea e i racconti di decine di testimoni.


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