Disposte le analisi per verificare il tasso d'inquinamento all'edificio 2 della Cittadella universitaria di Catania. Le perizie cominceranno il 12 febbraio, i risultati si avranno dopo quattro mesi. Il 5 ottobre la prossima udienza per disastro ambientale
Farmacia, 120 giorni d’attesa
Centoventi giorni. Questo il termine massimo per il completamento delle perizie e l’esito delle analisi sul caso della facoltà di Farmacia, disposto questa mattina dal giudice per le indagini preliminari, Antonio Fallone. I tre periti designati sono il chimico Maurizio Onofrio, il tossicologo ambientale Ivan Pavan e il geologo Massimiliano Mancini, che oggi hanno ricevuto i primi campioni prelevati in precedenza, tra cui zolle di terreno, frammenti di mura, pavimenti e fioriere. Verificare l’effettivo inquinamento del sottosuolo e dell’ambiente, comprese quindi le falde acquifere, è ciò che si intende ottenere. Si tratta di analisi indispensabili per accertare le reali condizioni dell’edificio 2 e stabilire cosa ne sarà. Le perizie partiranno il 12 febbraio, con i necessari prelievi e carotaggi.
“Non ci sono rilevanti novità”, spiega l’avvocato Guido Ziccone, legale dell’Università, parte offesa in questo procedimento. “La caratteristica di questo incidente probatorio, così come era prevedibile viste le numerose parti in causa, è un notevolissimo numero di consulenze”. Nulla di strano, anzi, secondo il legale: “questo va sicuramente a garanzia di maggiore chiarezza e sicurezza nei risultati che si avranno dalle perizie”, spiega il professore Ziccone. L’Ateneo ha inoltre nominato oggi i suoi consulenti.
“Si tratta di perizie molto elaborate, per cui è necessario molto tempo” ci dice l’avvocato Santi Terranova, uno dei legali di coloro che mettono in relazione le loro malattie o il decesso di loro congiunti con le condizioni di lavoro nell’edificio in tutti questi anni. L’avvocato, ammesso a partecipare all’incidente probatorio durante l’udienza dello scorso 8 gennaio, non ha ancora nominato i propri consulenti, riservandosi di sceglierli entro il 12 febbraio. “Si tratta di quesiti molto articolati, che necessitano di un chimico, di un ingegnere e altre figure ancora. Devo decidere chi potrebbe svolgere questa difficile perizia, consultandomi anche con i miei assistiti”, spiega Terranova.
Un’attesa lunga circa quattro mesi, 120 giorni di lavoro per avere i primi risultati. E ancora più lontana è la data del prossimo appuntamento: è per il 5 ottobre, infatti, che il giudice Fallone ha fissato la prossima udienza.