Tra pannelli dipinti dall'artista Onofrio Ducato che ritraggono Santa Rosalia, San Giorgio che uccide il drago, ma anche Orlando e Rinalno, fino a Garibaldi che incontra a Teano Vittorio Emanuele II, i venditori di frutta secca sono diventati un'icona dei festeggiamenti della santa patrona di Palermo. Guarda le foto
Gli Accomando e la loro bancarella di calia e simenza «Al Festino da 70 anni, è rimasto l’ultimo banco dipinto»
Tra Paladini, Santi e Re, vivono le loro giornate Giuseppe Accomando, 82 anni, e i figli Salvatore e Orazio. Originari di Altavilla Milicia, hanno una piccola bancarella in cui vendono calia e simenza, frutta secca, nel proprio paese, ma la particolarità di questa famiglia è il grande bancale che ogni anni fa la sua comparsa al Foro Italico di Palermo in occasione del Festino di Santa Rosalia. Una vera e propria scenografia fatta di decine di pannelli dipinti nello stile dei carretti siciliani dal Maestro bagherese Onofrio Ducato, che l’artista ha creato appositamente per la famiglia Accomando.
Santi e Paladini della tradizione che una volta era tipico vedere disegnati sulle bancarelle, soprattutto in periodo di festa. «Molti erano i banchi dipinti una volta, – racconta il signor Giuseppe – ma ormai rimane solo il mio; un tempo però era almeno tre volte più grande, un vero e proprio monumento. Sono 70 anni che faccio questo mestiere: da quando a 12 anni andavo con mio padre a vendere calia e simenza e prima di lui mio nonno aveva già un carretto».
Tre generazioni di venditori a cui si aggiungono i suoi figli e nipoti che lo aiutano nella gestione del grandissimo spazio a disposizione. È una sorta di gradinata, ricoperta di pistacchi, nocciole, ceci e tanto altro, al di sotto del quale trova anche posto una porticina che si apre su un piccolo magazzino. Il banco della famiglia Accomando è divenuto famoso nel tempo, venendo immortalato da centinaia di macchine fotografiche ogni anno e vincendo anche molti premi.
«Un tempo, tutti gli anni – continua Giuseppe Accomando – in occasione del Festino era indetto il Premio per la bancarella più bella. Ai tempi c’erano molti altri banchi così decorati e la gara era difficile, ma sono sempre riuscito a vincere». Purtroppo con la scomparsa di queste opere in forma di bancarelle, il premio è stato sospeso, con l’ultimo disputato nel 1973, vinto naturalmente dal signor Giuseppe. Ma i tipici dipinti di Paladini sono stati visti negli anni in molte feste in varie cittadine dell’isola: da Ciminna a Villafrati, fino ad Aspra, vincendo sempre – ci tiene a sottolineare Accomando – premi per la bellezza del banco. «Mi invitavano nei paesi a vendere la mia frutta secca – continua – in occasione di feste patronali. Qualcuno veniva a Palermo per Santa Rosalia, vedeva da lontano i pannelli dipinti illuminati e mi chiedeva di portare tutto al suo paese».
Tra pezzi che ritraggono Santa Rosalia o San Giorgio che uccide il drago, a quelli che rappresentano Orlando e Rinalno, fino a Garibaldi che si incontra a Teano con Vittorio Emanuele II, l’arte del maestro Ducato ha girato in molte piazze siciliane. Una parete verticale di cinque metri dai colori sgargianti, dalla storia quasi secolare e che da sempre si ritrova nello stesso luogo ogni anno. La sua fama ha attirato negli anni molti curiosi, da semplici passanti a turisti, rendendolo uno dei luoghi tipici da visitare durante il Festino.