A 28 anni ha già un'agenzia avviata, è fondatore di un'associazione no profit per lo sviluppo tecnologico della città e ha collezionato riconoscimenti. Sarà una sua installazione la protagonista della chiusura della mostra di Pietro Ruffo alla fondazione Puglisi Cosentino. Gratuita oggi e domani
Riccardo Puglisi, l’artista etneo del videomapping «Per dare una nuova vita alla città in cui viviamo»
A 28 anni ha già messo su un’agenzia – Liberotratto – che sviluppa soluzioni digitali per l’interazione ed è uno dei soci fondatori di Hackspace Catania – associazione no profit legata al territorio e volta a creare competenze e strumenti utili per il prossimo. Insieme a lui Emilio Messina e Massimiliano Marchese, con cui condivide anche l’esperienza di VideoediV, format video con cui si realizzano videomapping. Il giovane visual artist Riccardo Puglisi – in arte SK4t – è uno dei protagonisti dell’evento voluto da Allegra Cosentino, presidente della fondazione Puglisi Cosentino, dedicato alla città di Catania e a tutti gli appassionati d’arte contemporanea per chiudere con un omaggio ai linguaggi emergenti dell’arte la mostra di Pietro Ruffo Breve storia del resto del mondo – a cura di Laura Barreca e organizzata in collaborazione con la fondazione Terzo pilastro – Italia e Mediterraneo.
Per l’occasione, oggi e domani l’ingresso alla mostra sarà gratuito e i visitatori saranno accolti dalla video-performance di Puglisi. Le idee e gli spunti per i suoi lavori nascono da molteplici fonti, semplici incontri, web, viaggi, esposizioni. E la performance a cui il pubblico catanese potrà assistere questa sera dalle 20.30 alle 22.30 alla fondazione Puglisi Cosentino è ispirata a Vie alternative, l’installazione di Carla Accardi che si trova proprio nel cortile di Palazzo Valle e che sarà la superficie di proiezione del videomapping preparato per l’occasione. «Mi è sembrato oneroso e interessante – spiega l’artista – seguire e indagare i segni bianchi e neri dell’opera di Accardi e riuscire a dare con il video una nuova vita fluida agli stessi elementi, mettendo in risalto i locali della Fondazione, lo spazio e la città in cui viviamo».
Un’operazione già tentata in passato con due lavori legati alla sua città, uno su Palazzo Valle – che nel 2014 gli ha fatto guadagnare il primo premio nella rassegna I corti di architettura – e uno sull’Etna, proiettato in piazza Duomo durante il Capodanno 2016. «Catania è una città in continuo movimento e che riserva sempre sorprese. Sono fiero di essere nato qui e di dare il mio contributo con dei lavori artistici». Ed è la città dove Riccardo si è formato, frequentando l’accademia di Belle arti, seguendo il corso triennale di Arti tecnologiche e un biennio specialistico in Fotografia.
«Il mio percorso mi ha dato tanto e devo dire grazie al mio amico e artista Paolo Catalano, al mio insegnate e curatore Adriano Pricoco e al gruppo Videoediv, con cui mi confronto continuamente nella crescita del videomapping». Un’arte a cui il 28enne catanese è approdato dal mondo del vjing, una performance visuale in cui immagini vengono modificate e manipolate in tempo reale. «Il videomapping è un’installazione visiva – chiarisce – in cui molte volte preferisco aggiungere la variante interattiva in modo che il fruitore possa interagire con il video o la superficie di proiezione, scoprendo modi e soluzioni nuove create proprio dall’utilizzo degli utenti finali».