L'attentato è avvenuto stanotte intorno all'una nella rotonda di Marinuzza, uno degli ingressi della città. La vittima, sentita dagli investigatori, al momento non avrebbe fornito alcuna spiegazione del messaggio intimidatorio. Che si somma ad altri recenti inquietanti episodi
Niscemi, colpi di pistola su portone di un agricoltore In una zona trafficata, dall’uomo nessuna spiegazione
Nove colpi di pistola sulla saracinesca di casa di un agricoltore di Niscemi. Il chiaro messaggio intimidatorio si è registrato intorno all’una di notte, nel frequentatissimo largo Spasimo, meglio conosciuto come Marinnuzza. Un episodio che, sommato a quelli recenti, rischia di far ripiombare la cittadina nissena nei periodi bui degli anni 90.
Dopo i numerosi incendi d’auto notturni, i colpi di pistola contro l’abitazione dell’assessore Giuseppe Giugno, arriva l’attentato di oggi: nove colpi di pistola calibro 7.65 esplosi contro il portone e le saracinesche dell’abitazione del sessantenne. Il forte rumore ha svegliato gli abitanti della zona: «Quando ho sentito le esplosioni non riuscivo a credere alle mie orecchie – spiega un residente – io stesso ero rincasato da poco con degli amici, la strada è molto transitata».
Chi ha sparato non si è fatto scrupoli ad agire in un orario in cui sono ancora molte le auto in transito dalla rotonda che rappresenta l’ingresso della città per chi proviene da Vittoria. Immediatamente sono intervenuti gli uomini del commissariato di Niscemi che sono stati costretti a transennare l’area per tenere a distanza i numerosi curiosi e permettere agli uomini della scientifica di effettuare i rilievi balistici.
Ancora sconosciuti i motivi dell’avvertimento, ma gli inquirenti hanno acquisito e stanno visionando le immagini delle videocamere di sicurezza della zona. La vittima, ascoltata dagli investigatori, non avrebbe saputo indicare le possibili motivazioni del gesto. I danni risultano limitati: alcuni colpi hanno raggiunto il portone dell’abitazione e la saracinesca del garage in cui sono conservati i mezzi agricoli. La paura invece è stata tanta, compresa quella collettiva di una città che vorrebbe lasciarsi alle spalle un passato di attentati incendiari e avvertimenti mafiosi.