Quest'anno la grande parata che vede riversarsi per le strade della città migliaia di persone non sarà, come di consueto, alla fine della manifestazione, ma all'inizio. Il sindaco: «Credo che ancora una volta il Pride di Palermo sia più avanti di tante altre realtà per il riconoscimento dei diritti per cui si batte»
Palermo Pride dedicato a migranti e strage di Orlando «Comunità Lgbt sotto attacco, proviamo a essere felici»
È dedicato ai tristi fatti di Orlando il Palemo Pride di quest’anno «Non solo alle vittime, – dice Luigi Carollo, uno dei portavoce durante la conferenza stampa – ma a tutta la comunità Lgbtqi che in questo momento sarà molto spaventata». Il Palermo Pride è certamente un momento molto sentito e partecipato da tutta la città, ma oltre che per la parata, per i colori e per gli eventi, è certamente un momento importante di riflessione collettiva e anche politica. Il tema di quest’anno sono le migrazioni intese non solo come persone che varcano confini geografici ma anche confini di genere, il claim è infatti Migrare è umano. Identità in attesa di giudizio.
Quest’anno la grande parata che vede riversarsi per le strade della città migliaia di persone non sarà, come di consueto, alla fine del Pride, ma all’inizio, l’appuntamento è per il 18 giugno alle 15 a piazza Marina, per arrivare a casa Pride, altra novità di quest’anno, che sarà allestita a Castello a Mare. Tanti gli eventi dai concerti, ai Dj set, Drag Queen Show, spettacoli teatrali, Immanuel Casto e Neja, che si alterneranno da giorno 15 (con diverse anteprime) fino al 26 giugno, fuori e dentro casa Pride. Per tutti i dettagli sul programma è possibile consultare il sito internet www.palermopride.it.
Dall’anno scorso è stata anche avviata una collaborazione con il movimento londinese LGSM (Lesbian and Gay Support the Miners), che con il loro lavoro a supporto dei minatori nei tragici anni del governo Thacher ha affrontato il tema delle battaglie comuni tra vertenze sociali apparentemente differenti ma che hanno a che fare tutte con le marginalità, che vanno difese e preservate, tutte. La madrina del Palermo Pride 2016 è Stefania Pecchini, la prima poliziotta transuessuale italiana che vive e lavora nella provincia di Milano e che scenderà a Palermo per raccontare la sua esperienza di vita.
«In questo momento politico c’è un attacco al nostro movimento – dice Massimo Milani, coordinatore dell’edizione di quest’anno – da alcuni moti reazionari e di destra. Il nostro obiettivo è solo quello di fare una buona informazione e provare ad essere felici. Una delle armi migliori è l’autoironia». Il messaggio che esce forte’è che ancora c’è tanto da fare, oltre la legge Cirinnà, ancora manca una legge sull’omofobia, matrimoni e diritti riconosciuti per i figli di coppie gay. Tra gli sponsor della manifestazione oltre alla Regione Siciliana anche il Comune di Palermo, «Credo che ancora una volta il Pride di Palermo sia più avanti di tante altre realtà presenti nel mondo – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – per il riconoscimento dei diritti per cui si batte, non solo per quelli Lgbt, ma anche dei migranti quest’anno».
«A proposito dei tristi fatti di Orlando – aggiunge il sindaco – chiedo a voi del Palermo Pride cosa fare per dimostrare le nostra vicinanza alla comunità di Orlando messa a dura prova». Si é così deciso di tenere la bandiera italiana a mezz’asta a Palazzo delle Aquile e anche a villa Niscemi in segno di lutto fino al 18 giugno, data di inizio ufficiale del Pride a Palermo.