Nebrodi, senatore Campanella su silenzio di Crocetta «Solidarietà di rito, ma Regione conosceva criticità»

«Mi chiedo come sia possibile che del rogo di Case Trapesi nessuno abbia saputo nulla». A dichiararlo è il senatore di Sinistra italiana Francesco Campanelladopo la scoperta di MeridioNews della relazione con cui, a novembre 2012, l’Azienda foreste demaniali informò il presidente della Regione Rosario Crocetta dell’esigenza di intervenire nella gestione delle concessioni ai privati in tema di terreni e immobili. 

Un invito a favorire l’indizione di gare pubbliche che, di fatto, precedeva di almeno un anno l’impegno del sindaco di Troina Fabio Venezia, prima, e del presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, dopo, contro quella mafia dei Nebrodi su cui il governatore ha iniziato a pronunciarsi soltanto a fine 2014, quando insieme al presidente del Parco fu destinatario di minacce anonime

In realtà, un bando già a inizio 2013 fu predisposto. Riguardava appunto l’affidamento di Case Trapesi – immobile demaniale situato a Cesarò, sui Nebrodi – ma non portò a nulla. O meglio, suscitò soltanto la risposta violenta di chi non vedeva di buon occhio la decisione di seguire la strada della «trasparenza e della legalità»: a ridosso della firma del contratto, infatti, la struttura venne incendiata. Nonostante la gravità, quell’episodio passò sotto silenzio. La conferma di quanto scoperto da MeridioNews arriva da Carmelo Di Vincenzo, dell’Ispettorato forestale di Messina. «Il rogo è avvenuto all’interno di Case Trapesi – dichiara -. Di quelle indagini si è saputo poco».

Con ancora nell’aria la tensione seguita all’attentato ad Antoci, Campanella commenta le reazioni delle istituzioni a quell’episodio. «I servitori dello Stato che svolgono con coraggio il proprio lavoro non possono essere lasciati da soli nelle battaglie di ogni giorno per poi essere sommersi da rituali messaggi di solidarietà nel momento in cui si verificano situazioni limite», si legge in una nota del senatore. 

Campanella sottolinea poi che «le criticità nell’assegnazione in concessione dei beni demaniali erano state sottoposte all’attenzione dell’amministrazione regionale con largo anticipo» e promette per la prossima settimana un’interrogazione parlamentare in cui verrà chiesto al governo Renzi di «fornire tutte le informazioni utili a ricostruire questa inquietante vicenda».


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