Addiopizzo, fiera posticipata a settembre dopo 11 anni «Burocrazia lenta, l’area giochi promessa non è pronta»

Quest’anno la consueta festa di Addiopizzo non sarà a fine maggio come ogni anno, bensì, per la prima volta dopo undici anni, a settembre. «L’anno scorso dopo aver annunciato quanto avevamo raccolto grazie ai consumatori e ai commercianti coinvolti nella campagna di consumo critico per l’investimento collettivo – spiega Laura Nocilla di Addiopizzo – avevamo annunciato che entro la prossima festa, quindi a maggio del 2016, avremmo inaugurato lo spazio giochi per bambini che sorgerà a piazza Magione. Per lungaggini burocratiche non sarà così, per cui ci siamo dati come termine ultimo settembre, e anche la nostra fiera sarà spostata in quel periodo. Ci teniamo a rispettare gli impegni presi. Il Comune non ce l’ha fatta a maggio, ma a settembre dovremmo farcela». Dopo una raccolta fondi chiamata appunto investimento collettivo, durata due anni, e che prende vita grazie alle donazioni e allo sconto etico raccolti attraverso la rete di consumo critico antiracket e l’uso dell’Addiopizzocard, si sono raccolti 25mila euro.

«Quando siamo arrivati sulla piazza abbiamo trovato un territorio fertile con belle energie – continua Nocilla -. L’area giochi è nata infatti dal percorso di progettazione fatto da studenti e insegnanti della scuola Amari-Ferrara-Roncalli, in collaborazione con i volontari e professionisti delle associazioni Handala e Wozlab, che sostengono la campagna “Sport Popolare in Spazio Pubblico”, questo progetto si collega anche al lavoro di quanti si sono battuti perché la piazza ritornasse a essere un bene pubblico per fruizione di tutti, sottraendola all’incuria delle Istituzioni e alla prepotenza della criminalità più o meno organizzata».

Il percorso intrapreso dalla scuola e dalle associazioni presenti sul territorio arriva in risposta all’ipotesi paventata dal Comune, nel 2013, di trasformare il campetto di calcio della piazza in area sgambamento cani. Ci fu una levata di scudi che culminò con una 24ore di partite di calcetto che vide coinvolte persone di diverse età ed etnie. L’area sgambamento cani era inserita in un progetto di più ampio respiro che riguardava il restyling completo della piazza, inserito anche in una voce di spesa di bilancio comunale, ma in modo non partecipato con le varie realtà che quella piazza vivono quotidianamente. 

Dopo aver sventato il pericolo, è proseguito un dialogo diverso tra le istituzioni, la scuola e le associazioni. L’area gioco progettata e che si dovrebbe realizzare entro settembre nasce proprio da alcuni laboratori fatti con i bambini del quartiere dove sono stati chiamati a raccontare i loro desideri su quello spazio. Così grazie alla progettazione di alcuni architetti volontari sui desideri dei piccoli cittadini, e con un’ulteriore passaggio dalla sovrintendenza, si è arrivati a pensare a questo spazio. «I giochi che abbiamo scelto, o per meglio dire, che hanno scelto gli architetti volontari delle associazioni del territorio – aggiunge Nocilla – sono dei giochi molto creativi, non sono i classici giochi da esterni, sono modulabili e molto più aperti alla creatività e all’immaginazione dei bambini. Oltre ai giochi però abbiamo anche intenzione di procedere con un percorso educativo che continuerà nel tempo, proprio per educare all’importanza dei beni comuni e al rispetto delle aree pubbliche. Crediamo inoltre che il recupero dei territori passi per la tutela dei diritti delle persone che lo abitano, per questo ci battiamo anche per il diritto alla casa e al lavoro». 

 Da poco sono stati acquistati i giochi, il 20 maggio il comune dovrebbe avviare i lavori e procede con la riqualificazione dello spazio, con il lavoro propedeutico all’installazione che sarà a settembre, mese in cui l’area verrà inaugurata. «Contestualmente il comune realizzerà anche delle opere di manutenzione dell’illuminazione e del verde pubblico» continua Nocilla. Il 27 maggio di quest’anno nella piazza si giocherà la partita di Mediterraneo Antirazzista, nel campetto che rischiò di divenire un’area sgambamento cani, proprio per sottolinearne l’importanza in quel territoio.


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