Un dipendente del Regina Margherita è stato denunciato per truffa aggravata, perché accusato di avere più volte lasciato il reparto per motivi futili. Come andare a giocare, cenare a casa e festeggiare la fine dell'anno. Le indagini sono iniziate a novembre 2013. Sequestrati beni per 10mila euro. Guarda il video
Comiso, medico assenteista denunciato per truffa Abbandonava l’ospedale per andare in sala giochi
Tutti i medici, nel loro giuramento, promettono diligenza e perizia nella professione. La formula però non aveva valore per un medico dell’ospedale Regina Margherita di Comiso, nel Ragusano. L’uomo, infatti, durante l’orario di lavoro si allontanava di frequente e tornava in struttura solo per timbrare il cartellino in uscita, così che gli venissero conteggiati anche gli straordinari. Gli uomini del locale commissariato di polizia lo hanno seguito per mesi, in seguito a una segnalazione e hanno appurato che il medico – pur dovendo svolgere il turno pomeridiano e serale, che era poi anche reperibile in notturna – stava solo poche ore in reparto.
Gli appostamenti sono iniziati a novembre 2013. Ulteriori indagini, poi, hanno confermato l’abitudine: anche durante l’estate scorsa e a novembre, l’uomo ha continuato ad assentarsi dal posto di lavoro. In due casi il medico – che sulla carta avrebbe dovuto coprire il turno dalle 14 alle 20 per poi essere reperibile fino alle 8 del mattino successivo – è arrivato in ospedale con un’ora di ritardo, per poi uscire nel tardo pomeriggio per andare in una sala giochi, e da lì a casa dove rimaneva a cenare. Intorno alle 23, infine, tornava nella struttura sanitaria, per segnare la fine del turno e vedersi riconosciuto lo straordinario.
Stando alle indagini, l’uomo manteneva la stessa pratica truffaldina sia nei turni pomeridiani feriali che in quelli festivi. Come la sera del 31 dicembre 2013, quando, come dimostrano le foto del reparto, lasciava la corsia alle 6 di pomeriggio per poi rientrare all’una di notte, dopo il cenone. Il medico è stato denunciato per truffa aggravata dalla Procura di Ragusa, che ha anche autorizzato un sequestro preventivo di beni per un valore di diecimila euro, come risarcimento per i compensi corrisposti ingiustamente.