Filippo Assenza, commerciante di ortofrutta domiciliato a Londra, ha confessato il delitto di Giorgio Saillant. A incastrarlo ci sarebbero numerose prove: i filmati di videosorveglianza in cui si vede la sua auto passare sotto casa della vittima, il fucile usato e le telefonate tra la moglie e il pompiere. Guarda foto e video
Vittoria, il vigile del fuoco ucciso per gelosia Determinanti telecamere e tabulati telefonici
A incastrare Filippo Assenza, fermato per l’omicidio del vigile del fuoco a Vittoria, sono state le telecamere di sorveglianza e i tabulati telefonici della vittima. L’uomo, un commerciante di ortofrutta di 56anni domiciliato a Londra, ha confessato il delitto: domenica sera ha preso uno dei fucili da caccia della madre e ha raggiunto l’abitazione di Giorgio Saillant. Quando è arrivato gli ha sparato un solo colpo in faccia, senza scendere dall’auto. La polizia scientifica ha trovato il finestrino in mille pezzi e il cadavere ancora nella posizione del guidatore. Assenza non ha provato a difendersi quando è stato fermato ieri sera e, poco dopo, ha ammesso le sue responsabilità, spiegando di aver agito per gelosia nei confronti della moglie.
Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Ragusa, hanno preso visione dei filmati registrati da una telecamera di videosorveglianza posta nella strada dove viveva Saillant, via De Ruggero. Poco prima dell’omicidio, l’auto di Assenza, di colore grigio, è passata diverse volte sotto casa della vittima. Altro elemento chiave sono stati i tabulati telefonici dello smartphone trovato addosso al vigile del fuoco. Analizzando le ultime chiamate, gli investigatori sono risaliti al numero di una donna, la moglie del commerciante. La polizia ha quindi accertato che la madre di Assenza detenesse due fucili da caccia, compatibili con quello utilizzato per l’omicidio.
Il 56enne è stato trovato a casa della madre e portato in commissariato a Vittoria dove, dopo alcune ore, ha ammesso di aver commesso il delitto, confermando le dichiarazioni anche davanti al pubblico ministero Monica Monego. Visto il concreto pericolo di fuga, motivato dalla gravità del reato e dal fatto che vive a Londra con la famiglia, è stato disposto il fermo con l’accusa di omicidio premeditato e detenzione e porto illegale di armi.