Sei sono i casi più gravi. Tra loro, un uomo con lesioni gravissime a un occhio, ustioni al volto e all'addome. Nonostante i numerosi divieti di accensione di materiale pirotecnico, è partito il conteggio di quanti sono stati coinvolti in incidenti legati ai botti. I vigili di Catania: «Difficile controllare tutta la città»
Fuochi d’artificio, ordinanze ignorate Dodici feriti, un ragazzo perde tre dita
Sei feriti in maniera grave; altrettanti in condizioni serie, ma migliori. È il bilancio delle persone coinvolte in incidenti causati dall’accensione di fuochi d’artificio a Catania e provincia. I casi più preoccupanti sono stati smistati al pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro. A un adolescente, un ragazzo di 15 anni, sono state amputate tre dita. Un 48enne ha perso l’occhio destro, un uomo di 43 anni ha subito l’amputazione di quattro dita. Ferite simili anche per un giovane di 23 anni, che ha perso la falange di un dito. A un trentenne i medici hanno dovuto amputare l’avampiede. Altri interventi, di natura più lieve, sono stati effettuati dal personale medico del Garibaldi e del Vittorio Emanuele. In quest’ultima struttura un 23enne è ricoverato per alcune lesioni a un occhio.
Il sindaco Enzo Bianco aveva fatto appello al buonsenso dei suoi concittadini, ma negli ultimi giorni i sequestri delle forze dell’ordine hanno dato un’anticipazione di quello che sarebbe successo allo scoccare della mezzanotte. A Catania l’ordinanza che vieta l’accensione di botti dal 30 dicembre al 7 gennaio è stata violata già dalle prime ore del pomeriggio di ieri. Oltre alla bancarelle con materiale pirotecnico illegale sparse in tutta la città, in pressoché tutti i quartieri sono risuonati i rimbombi di minerve, moschetterie e bombe di qualsiasi genere.
«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e siamo riusciti a fare qualche intervento», fanno sapere dalla sala operativa dei vigili urbani. «Però è difficile controllare tutta la città, soprattutto perché a partire dal pomeriggio ci siamo occupati dei compiti legati al concerto in piazza Duomo». A questo si aggiunge il normale controllo del territorio e un organico ridotto anche dal riposo degli agenti che hanno lavorato a Natale. «Tra l’altro ieri e ieri siamo intervenuti, dopo è stato più complicato». Proprio nelle ore in cui i catanesi, non tenendo conto dell’invito di Bianco «al senso di responsabilità individuale e alla sensibilità collettiva», hanno salutato il nuovo anno con i consueti fuochi d’artificio con l’altrettanto triste conteggio dei feriti.
I vigili del fuoco del comando provinciale etneo sono stati impegnati in oltre venti uscite durante la notte. Numerosi i cassonetti incendiati: «Spesso i fuochi d’artificio cadono dall’alto e inevitabilmente la spazzatura prende fuoco», spiegano i referenti dei pompieri. A questi si sono aggiunti i soccorsi non legati all’accensione di materiale pirotecnico. Due incendi in abitazioni – in zona Tarderia a Pedara e a San Michele di Ganzaria, nel Calatino -, due in botteghe in via Fossa Creta e in via Pardo, nei pressi della Pescheria.
Anche durante il pomeriggio di ieri le forze dell’ordine hanno effettuato dei controlli. I carabinieri hanno denunciato una donna – T.A. una casalinga di 53 anni – che a San Giovanni Galermo aveva allestito in strada un banchetto per la vendita di materiale illegale. In casa hanno trovato altri 30 chili di fuochi. I militari hanno arrestato nel quartiere San Cristoforo un 23enne trovato in possesso di diverse armi (due fucili da caccia calibro 12, una pistola giocattolo che riproduce quelle in possesso della polizia, 80 cartucce). In piazza Bovio la polizia ha sequestrato oltre 400 pezzi trovati in una scatola lasciata incustodita.