Il documento varato dalla giunta a settembre non supera il primo scoglio. La parola adesso passa al Consiglio, dove dovrebbe approdare la prossima settimana a ridosso del Natale. La bocciatura, però, non preoccupa l'assessore alla Mobilità. «In commissione la maggioranza è minoranza. L'Aula farà prevalere l'interesse generale»
Amat, in commissione Bilancio fumata nera su contratto Catania: «Bocciatura prevedibile, colpa dei cambia casacca»
Fumata nera. Il contratto di servizio dell’Amat e il piano industriale dell’azienda di trasporto pubblico urbano non superano il vaglio della commissione Bilancio. Gli atti, necessari all’avvio del tram entro il 2015, sono stati bocciati dalla settima commissione di Palazzo delle Aquile. A votare contro oltre a Filippo Occhipinti del gruppo Misto anche Fabrizio Ferrara del Pd e Giuseppe Milazzo di Forza Italia. Mentre il presidente Mimmo Russo (gruppo Misto) si è astenuto. Non sono bastati i sì di Francesco Bertolino e Aurelio Scavone, in quota Mov139, a evitare la scure sui provvedimenti.
Una bocciatura che non sorprende, però, l’assessore comunale alla Mobilità, Giusto Catania. «Il voto della commissione rispecchia la posizione politica dell’opposizione emersa più volte in questi mesi di dibattito». Perché proprio in commissione Bilancio i consiglieri vicini al sindaco Orlando sono in minoranza. Colpa delle defezioni che nei mesi hanno colpito l’area orlandiana. «Nella commissione Bilancio come nella terza – spiega Catania – la maggioranza è divenuta minoranza perché consiglieri eletti nella lista di Orlando hanno scelto di cambiare casacca, transitando tra le fila dell’opposizione». Insomma per l’assessore comunale la bocciatura ai due attesissimi atti era «prevedibile vista la composizione della commissione».
Resta la fiducia nel rispetto del cronoprogramma annunciato da tempo. «Il tram entrerà in funzione entro il 31 dicembre» assicura l’assessore. Il contratto di servizio dell’azienda di via Roccazzo, infatti, dovrebbe approdare a Sala delle Lapidi la prossima settimana, a ridosso del Natale. Catania non sembra per nulla preoccupato. «Sono certo – conclude Catania – che in Consiglio prevarrà l’interesse generale rispetto a quelli di parte. In commissione le opposizioni hanno ribadito la loro posizione, mi sembra un fatto legittimo e corretto. Proprio della dialettica politica».
«L’asse Miccichè-Orlando è saltato ancor prima di partire, questa città ha ancora una speranza» dice adesso Occhipinti. Il riferimento è all’incontro, avvenuto pochi giorni fa tra il commissario regionale azzurro fresco di nomina, Gianfranco Miccichè, e il primo cittadino. Un vertice durato poco meno di mezz’ora che avrebbe aperto una linea di credito verso l’operato del professore. Il leader di Forza Italia in Sicilia avrebbe richiamato i suoi a un’opposizione costruttiva annunciando un sì di massima al tram e alle ztl. Una posizione che spianerebbe la strada al contratto di servizio. Almeno a Sala delle Lapidi. Se non nelle commissioni di merito.
«È necessario che in aula il consiglio e soprattutto la maggioranza – dice adesso Occhipinti – si attivino per trovare le risorse, anche a carico del bilancio 2016, e le soluzioni congrue per fare partire un’opera importante come il tram che tanto ha fatto penare i cittadini con i lavori e i disboscamenti del verde cittadino». A fare storcere il naso è l’utilizzo delle Ztl per fare quadrare i conti. «La zona a traffico limitato deve servire per abbattere l’inquinamento e il traffico, non per fare cassa – conclude l’ex consigliere di Idv -. La Ztl è una scommessa e non si può pensare di legare il futuro dei lavoratori Amat solo a questi incassi incerti».
Al contrario per Occhipinti il Comune deve lavorare per incentivare l’uso del mezzo pubblico, contrastando l’evasione. Una strada potrebbe essere quella di «biglietti che a parità del prezzo attuale valgano tutto il giorno, sia per il tram che per gli autobus: presenterò degli emendamenti in tal senso». Adesso la parola passa al Consiglio comunale per l’atteso via libera al documento che la giunta targata Orlando ha approvato a settembre. Perché senza un sì dell’Aula il tram rischia di rimanere a lungo fermo sui binari. Pronto e inutilizzabile.