Caso Bianco-Ciancio, CittàInsieme e AddioPizzo «Sindaco deve spiegare il perché della telefonata»

«Sul Pua vengono fuori particolari inquietanti». Il giorno dopo la pubblicazione di un’intercettazione tra Enzo Bianco, allora candidato sindaco del centrosinistra, e Mario Ciancio, editore e direttore del quotidiano La Sicilia, arriva la reazione dell’associazione CittàInsieme. Bianco e Ciancio, come rivelato da MeridioNews, parlano al telefono il 18 aprile 2013, all’indomani dell’approvazione al consiglio comunale del Piano urbanistico attuativo – variante Catania Sud. Un progetto da 300 milioni di euro sul quale pende il sospetto di interessi della criminalità organizzata. I tre fondatori della società Stella polare – il veronese Renzo Bissoli e i catanesi Salvatore Modica e Francesco Strano – sono già noti alle forze dell’ordine

«Al di là di un giudizio sulla validità o meno del progetto – si legge nella nota di Cittàinsieme – sia per l’impatto ambientale che per i percorsi contorti che hanno portato alla edificabilità terreni prima destinati all’agricoltura, vengono fuori infiltrazioni mafiose e, ora, notizie di intercettazioni che, se corroborate dai fatti, gettano forti ombre e perplessità su tutto il progetto e sulla amministrazione della città». Per queste ragioni – che hanno spinto il deputato Claudio Favapresentare il caso alla commissione nazionale antimafia, della quale è vicepresidente – l’associazione etnea chiede chiarezza. «È necessario che la magistratura faccia luce su tutta la vicenda», è l’appello. 

Sulla questione interviene anche l’associazione antiracket Addiopizzo: «In merito alla telefonata avvenuta tra l’attuale sindaco di Catania, Enzo Bianco, e l’imprenditore Mario Ciancio (presumibilmente a seguito dell’approvazione del Pua in consiglio comunale durante la precedente amministrazione) – si legge in una nota indirizzata a MeridioNews – Addiopizzo Catania chiede al sindaco di fare chiarezza non soltanto sul contenuto, o sul retroscena, della telefonata, ma altresì sul perché della stessa». 

E continua: «Riteniamo che, qualora venisse confermato che oggetto della telefonata fosse l’approvazione del Pua in consiglio comunale, l’attuale sindaco abbia il dovere di spiegare, non solo ai suoi elettori ma a tutti i cittadini, le ragioni per cui in quella occasione ha sentito l’esigenza di comunicarlo all’imprenditore, precisando se era a conoscenza delle pesanti ombre gravanti sulla società Stella Polare – unica società ad aver presentato il progetto di realizzazione del Pua».


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