L'impresario opera nel settore del commercio di autoveicoli e turistico-alberghiero. Secondo gli inquirenti avrebbe rapporti di natura economica con ambienti della criminalità organizzata trapanese. In particolare avrebbe finanziato un oleificio riconducibile a un fedelissimo di Matteo Messina Denaro
Trapani, sequestro da 20 milioni a Moceri L’imprenditore avrebbe legami con la mafia
Un sequestro da 20 milioni di euro al patrimonio di Andrea Moceri, un noto imprenditore di Campobello di Mazara, nel Trapanese, che opera nei settori del commercio di autoveicoli e turistico-alberghiero. Lo ha disposto la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, accogliendo la richiesta della locale Direzione investigativa antimafia.
Moceri, 57 anni, non ha condanne per associazione mafiosa ma secondo gli inquirenti ha stretti legami di natura economica e finanziaria con gli ambienti della criminalità mafiosa del Trapanese. In particolare avrebbe finanziato, mediante l’esercizio abusivo di attività creditizia, l’oleificio Fontane d’oro s.a.s., con sede a Campobello di Mazara, oggi in amministrazione giudiziaria, riconducibile a Francesco Luppino, attualmente detenuto, elemento di spicco della locale famiglia mafiosa, indicato dagli investigatori come un fedelissimo del latitante Matteo Messina Denaro.
I sigilli sono scattati oggi anche a beni intestati a membri del nucleo familiare di Moceri. La proposta di applicare la misura di prevenzione patrimoniale è stata avanzata dal direttore della dia di Trapani, Antonio Ferla. L’indagine patrimoniale è stata condotta d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del Gruppo Misure di Prevenzione della Dda di Palermo.