Dalle 14 è previsto un aumento delle criticità delle condizioni meteo. Due le zone tenute sotto controllo: San Giuseppe La Rena, dove è in corso la Fiera dei morti, e il cimitero. «Siamo pronti», assicura la Protezione civile comunale. E da Sigonella parlano di «piogge che potranno assumere carattere di eccezionalità»
Maltempo, peggioramento nelle prossime ore «Sistema in allerta, gridare al lupo non serve»
«Dalle 14 in poi è previsto un marcato peggioramento sulla Sicilia Nord-orientale. Con venti superiori a 20 nodi, pioggia e temporali». Una stima che non lascia spazio a dubbi, quella che viene dagli esperti dell’ufficio meteo di Sigonella. Secondo i quali il cielo sereno sul Catanese non è affatto indice di un’allerta rossa eccessiva. «Il maltempo, in realtà, ci sta ruotando attorno». Lo conferma anche il bollettino dell’aeronautica militare emesso alla mezzanotte di oggi, secondo il quale «le piogge localmente potranno assumere carattere di eccezionalità», con venti di burrasca forte e mareggiate lungo le coste ioniche.
Diversi i Comuni della provincia etnea che hanno disposto la chiusura delle scuole. A questi si è aggiunto anche l’ateneo di Catania, che ha sospeso ogni attività. Nel capoluogo è alta l’attenzione in due zone nelle quali allagamenti e problemi alla viabilità sono storici, l’area di San Giuseppe La Rena e quella del cimitero. Osservate speciali anche per via della Fiera dei morti organizzata nel parcheggio Fontanarossa e la commemorazione dei defunti di domani. «La zona più critica è quella del torrente Forcile, dove si possono creare delle situazioni problematiche. Lì teniamo l’idrovora a portata di mano», afferma l’assessore alla Protezione civile Luigi Bosco. Che aggiunge: «In condizione di allerta rossa si coordinano tutte le squadre, le associazioni di volontariato e la protezione civile».
«Abbiamo fatto un tavolo tecnico il 27 ottobre, abbiamo affrontato tutte le questioni connesse agli eventi di questi giorni», assicura Salvo Fiscella, responsabile per il Comune della Protezione Civile e supporto operativo alla Pubblica incolumità. «Ovviamente ancora non sapevamo che si sarebbe verificata l’allerta meteo – precisa – sapevamo che le condizioni non sarebbero state favorevoli nella notte tra il 31 e l’1». Orari in cui sia la Fiera che il cimitero sarebbero chiusi al pubblico. «Nonostante tutto, forti delle informazioni che avevamo quattro giorni fa, ci siamo comunque organizzati per l’evenienza». Il Comune si è adeguato a quanto comunicato dalla Protezione civile regionale, anche se «le nostre consultazioni non davano per la mattinata il grave rischio, la doppia allerta sia idrogeologica che idrica», specifica Fiscella.
Al momento non è stato attivato il Coc, il Centro operativo comunale che interviene in casi di emergenza, «abbiamo attivato la fase precedente, il presidio operativo», spiega Salvo Fiscella. Questi si coordineranno con i presidi territoriali, localizzati in zone strategiche della città come il Villaggio Santa Maria Goretti, le strade di collegamento con il Siracusano, il centro storico, piazza Borsellino e via Vincenzo Giuffrida. «Le squadre e la struttura sono pronte», assicura. Fiscella, però, richiama anche alla responsabilità personale dei cittadini. Un appello lanciato anche dallo stesso sindaco Enzo Bianco nel diramare l’allerta rossa ieri sera: «L’amministrazione comunale raccomanda alla popolazione la necessaria prudenza».
Potrebbe essere disposta la chiusura della Fiera e del cimitero? Secondo l’assessore Bosco «se ci dovesse essere un forte peggioramento, il sindaco potrebbe prendere decisioni di questo tipo». Però sottolinea: «Fare al lupo al lupo non serve». «I sistemi di prevenzione elaborati dalla Regione sono calcolati su un territorio troppo vasto – gli fa eco Fiscella – Serve dettagliare meglio le zone e rivedere le fasi di allertamento». Quello che è necessario è «avere la capacità di prepararci agli interventi immediati, ma anche ad azioni a medio e lungo termine», dice Bosco. Nello specifico, oltre al completamento dei canali di gronda, «va pensato come risolvere il problema del Forcile e come intercettare le acque da monte verso valle».