Teatro Stabile, stato economico precario Rinnovo in vista per Giuseppe Dipasquale

«La situazione finanziaria dell’ente è precaria». L’analisi sulle casse del Teatro Stabile di Catania arriva dal presidente
Nino Milazzo, a margine della presentazione della stagione artistica 2015-16. La programmazione comincia in ritardo rispetto alle scorse edizioni per «le complicate vicende di natura burocratico-finanziaria sull’approvazione dei bilanci», precisa. Un tema delicato che nel mese di maggio porta il Consiglio comunale etneo ad approvare un ordine del giorno con la sfiducia al presidente e al consiglio di amministrazione dell’ente culturale. Sul suo futuro Milazzo però decide da sé: «Ho un mandato che scade nel 2017 ma se mi sento stanco posso lasciare anche prima», dichiara a MeridioNews. Mentre è già in fase di rinnovo per la terza volta consecutiva il contratto del direttore artistico Giuseppe Dipasquale, in scadenza il prossimo novembre.

«Il cda mi ha chiesto di rimanere e stiamo lavorando alla riconferma», dice il direttore artistico. La carica dura quattro anni e può essere rinnovata. La prima nomina di Dispaquale risale al 2007, ed era stata già rinnovata nel 2011. Incarichi durante i quali non mancano polemiche in merito alla sua gestione del Teatro Stabile. Una su tutte, quella relativa ai ritardi maturati nei pagamenti delle mensilità da febbraio-maggio 2015 dei dipendenti. «Siamo riusciti a sbloccare la situazione grazie all’arrivo di una tranche di fondi regionali. Abbiamo versato ai dipendenti quattro stipendi e – sostiene Dipasquale – con i prossimi arrivi regolarizzeremo la situazione».

«Non nego che il momento sia di crisi», continua il direttore artistico. «È più che mai fondamentale l’impegno delle istituzioni, in particolare quelle che compongono l’assemblea dei soci, per garantire la vita artistica dell’ente e l’occupazione dei lavoratori», aggiunge Milazzo. Per il presidente «i tagli finanziari sono stati impressionanti e non si fermeranno». Anche a fronte del mancato raggiungimento per lo Stabile della qualifica di Teatro Nazionale, secondo la riforma del settore firmata dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Un declassamento al quale l’ente etneo sta cercando di porre rimedio tentando di creare una rete con altri teatri, come il Naselli di Comiso. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

I vertici dell'ente non negano la crisi. Motivo per cui ci i pagamenti dei lavoratori e la presentazione della nuova stagione sono in ritardo. E se il presidente Nino Milazzo ha un mandato che arriva fino al 2017, per il direttore artistico Giuseppe Dipasquale si profila il terzo rinnovo consecutivo della carica

I vertici dell'ente non negano la crisi. Motivo per cui ci i pagamenti dei lavoratori e la presentazione della nuova stagione sono in ritardo. E se il presidente Nino Milazzo ha un mandato che arriva fino al 2017, per il direttore artistico Giuseppe Dipasquale si profila il terzo rinnovo consecutivo della carica

I vertici dell'ente non negano la crisi. Motivo per cui ci i pagamenti dei lavoratori e la presentazione della nuova stagione sono in ritardo. E se il presidente Nino Milazzo ha un mandato che arriva fino al 2017, per il direttore artistico Giuseppe Dipasquale si profila il terzo rinnovo consecutivo della carica

C’era da aspettarselo: a dominare, nell’oroscopo del 2026, sono due segni di fuoco, protagonisti del nuovo anno. Grazie a Giove, pianeta del Sagittario, che transiterà in Leone, accendendo un trigono di fuoco da fare invidia. Ma il cielo sa essere generoso: per questo, sul podio, troviamo anche i Gemelli. Che dovranno attendere e faticare ancora un po’ ma […]

Sarà un 2026 di sogni, finalmente realizzati, per i segni d’acqua – Cancro, Scorpione e Pesci -, con un’oroscopo che rispetta la loro natura profonda e affettiva. Un anno intenso per il Cancro, che apre subito con la sua Luna e realizza un desiderio d’amore. Sentimento finalmente acchiappato, nel prossimo anno, anche dallo Scorpione, logorato […]

Abbiamo già parlato di bollette. E di come, da costo pressante per le imprese, possa essere affrontato con una strategia. Purché efficace. Con strumenti come il bando Sicilia efficiente (trovi i consigli qui), per ridurre in maniera strutturale il costo dell’energia e finanziare l’investimento con un contributo a fondo perduto significativo. Ma c’è un aspetto […]