Il primo è stato Centuripe - seguito da Siracusa, Trapani, Milazzo e qualche altro piccolo centro - a redigere un regolamento per applicare la norma contenuta nello Sblocca Italia. Chi sta peggio potrà pagare meno imposte in cambio di lavori che riguarderanno cura del verde, pulizia e manutenzione
Baratto amministrativo, soluzione per ridurre le tasse «A guadagnarci saranno sia i cittadini che il Comune»
Si chiama baratto amministrativo e potrebbe rappresentare una soluzione per molti. La norma riguarda le misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio ed è contenuta nella legge 164/2014, ovvero il provvedimento seguito al decreto Sblocca Italia. Con essa si dà la possibilità alle amministrazioni comunali di attivare una serie di progetti incentrati sulla collaborazione diretta tra cittadini e istituzioni.
Nello specifico, a essere interessati dal baratto amministrativo sono le persone che, trovandosi in difficoltà economica, possono decidere di prestare la propria manodopera in cambio di uno sgravio o addirittura dell’esenzione dai tributi comunali. Imu e Tasi, così, saranno pagati tramite impegni ben precisi che potranno riguardare la pulizia e la manutenzione di aree verdi, interventi di decoro urbano e il recupero di beni immobili inutilizzati.
Diversi i Comuni siciliani che hanno già disposto gli atti affinché il baratto amministrativo diventi una realtà concreta. Uno dei primi a muoversi è stato Centuripe, in provincia di Enna, dove per un anno la norma verrà applicata in forma sperimentale: «L’obiettivo è quello di venire incontro alle necessità non solo dei residenti ma dello stesso Comune – dichiara il sindaco Elio Galvagno – poiché se da una parte i primi verranno dispensati dal pagamento dei tributi comunali, noi riusciremo ad avere dei servizi che altrimenti, date le condizioni finanziarie degli enti locali, difficilmente riusciremmo a garantire».
La possibilità, tuttavia, saranno date a un numero limitato di cittadini: «Abbiamo previsto in bilancio una somma di 20mila euro che servirà a finanziare questi progetti per i quali le persone meno abbienti presteranno la propria manodopera – continua il primo cittadino -. Considerato un peso fiscale medio di circa 100 euro a persona, si capisce che a essere aiutate saranno quasi 200 famiglie. Un sostegno non da poco». A Centuripe, la cittadinanza attiva si svilupperà soprattutto nella pulizia delle strade e nella manutenzione delle scuole: «Si tratterà di piccoli interventi, ma importanti per la collettività» commenta Galvagno.
Il rapporto tra amministrazione e cittadini si fonderà su un «patto di collaborazione» che impegnerà reciprocamente le parti, stabilendo obiettivi, durata e modalità delle prestazioni. I progetti potranno essere presentati sia dal Comune che dagli stessi cittadini, che singolarmente o in forma associativa, potranno farsi avanti evidenziando criticità del territorio. Inoltre, come in tutte le forme di baratto, fondamentale sarà anche l’elemento fiducia, che però in questo caso prevederà da parte del Comune un controllo attivo sui lavori svolti dai cittadini: «Nessuno vuole sprecare soldi – conclude il sindaco -. Ogni prestazione verrà monitorata dal personale comunale, che valuterà il reale perseguimento degli obiettivi prefissati».
Negli ultimi mesi, a seguire l’esempio di Centuripe sono stati diverse città, nelle quali il regolamento per il baratto amministrativo è entrato nell’agenda politica dei consigli comunali. Tra di essi, quello di Siracusa e Trapani. Ma anche realtà più piccole come Castelvetrano, Castellamare del Golfo e Partinico, in provincia di Trapani, Sortino, Racalmuto e poi ancora Milazzo e Santa Croce Camerina.