I ragazzi del collettivo attivista Booq criticano la partecipazione del cantante di Augusta all'iniziativa organizzata dai democratici a Palermo. «Avrebbe dovuto portare sul palco la sua critica contro i Governi del Partito democratico». Il frontman degli Aretuska: «Sono un cantante e vivo di musica»
La musica di Roy Paci alla Festa dell’Unità Sui social: «Complice della linea criminale del Pd»
“Sicilia bedda” è il titolo di una delle sue più famose canzoni e nel tempo è diventato anche il suo “marchio di fabbrica”, uno slogan da scandire sui palchi. Roy Paci è da sempre molto attivo politicamente, specialmente sui temi che riguardano la Sicilia e le scelte del suo governo, si è schierato contro il Muos e, soprattutto, contro le trivelle nel nostro mare. Proprio per questo ha stupito il suo concerto alla Festa dell’Unità ieri a Palermo, organizzato da quello stesso Partito Democratico che ha votato contro la proposta di referendum contro le trivellazioni petrolifere. A fare notare la contraddizione al cantante di Augusta ci hanno pensato dal collettivo attivista Booq (la Biblio officina occupata di quartiere) che sui social ha scritto, rivolgendosi direttamente a lui e al suo gruppo musicale: «State dando la vostra complicità artistica e culturale a un partito che ha confermato una linea criminale come il Pd».
Un attacco che non è andato giù al frontman degli Aretuska che dal palco ha voluto rispondere ai ragazzi di Booq. «Il Pd sa bene quale sia la mia opinione sul loro operato – ha precisato -, ma io sono un cantante e vivo di musica, dare del criminale a me perché sono salito su questo palco è come dire che qualsiasi siciliano in giro per il mondo è mafioso. Molti altri artisti saliranno su questo palco: i Tinturia, la Banda Bardò, siamo tutti criminali?». Una polemica che ha reso il concerto di ieri sera un po’ sottotono rispetto alla carica di energia tipica delle esibizioni della band. Nessun ringraziamento ai padroni di casa e un sottile disagio percepito anche dal pubblico.
Così la Festa dell’Unità parte in sordina, con tantissimi stand vuoti e con lo stesso Roy Paci che ha anche disertato un dibattito che ci sarebbe dovuto essere nel pomeriggio, forse proprio a rimarcare la sua distanza dalle scelte del Partito Democratico. «Il Pd richiamando questi artisti cerca di riavvicinare un elettorato che con le sue stesse politiche ha allontanato – dice Michele Scarpinato, uno dei fondatori di Booq a MeridioNews – Questa è la festa del Pd di Renzi e Crocetta, che compongono governi con alleanze lontane dai valori e dall’etica della sinistra. Invece fare battaglie per la “Sicilia bedda” su Facebook per una manciata di “mi piace”, Roy Paci avrebbe dovuto portare sul palco la sua critica contro i governi del Pd, come si fa in democrazia. Invece l’artista ha preferito rivolgere le sue attenzioni alla nostra critica di incoerenza piuttosto che alle trivellazioni e alle politiche che stanno portando il Sud a svuotarsi, perché ad oggi l‘unico Mezzogiorno che sta decollando è quello che prende aerei low cost, per cercare fortuna da Milano in sù».