Da Corriere.it: da questa scommessa che, a suo tempo, Hemingway accettò, un sito web oggi lancia una sfida. Sapete raccontare la vostra vita in mezza dozzina di parole? Le risposte sono già più di 15.000
Si può scrivere un romanzo in sei parole?
Leggenda vuole che fu una scommessa a portare Ernest Hemingway a dimostrare che sì, è possibile. La frase da lui coniata – Vendesi: scarpine per neonato, mai indossate (For sale: baby shoes, never worn l’originale) nella letteratura anglosassone è rimasta storica, un capolavoro di pathos e brevità. Se difficilmente verrà uguagliata l’intensità del racconto miniatura dell’autore de Il vecchio e il mare, i tentativi non mancano. Sono già, ad occhio e croce, più di 15.000. Questo grazie all’iniziativa di un sito web che ai suoi utenti, prendendo spunto proprio dalla composizione di Hemingway, ha posto una sfida: raccontare la propria vita in mezza dozzina di parole. “Mai e poi mai avremmo creduto di vedere risultati simili”, ha raccontato Larry Smith, giornalista, scrittore e fondatore di Smithmag.net, che al folto pubblico di Internet si presenta come “la dimora della narrativa, in tutte le sue forme”. “La voce si è sparsa subito, in pochi giorni sono arrivate migliaia di piccole memorie”. Questo accadeva nella seconda metà dello scorso anno.
Oggi – chi vuole può ancora cimentarsi, il sito è libero e attivo – sta per uscire la prima raccolta: Il titolo, Not quite what I was expecting, non proprio ciò che mi aspettavo, è il testo completo di una delle memorie ricevute. “Siamo rimasti colpiti dal talento degli scrittori sconosciuti e noti che hanno raccolto la sfida”, sottolinea Rachel Fershleiser, coeditrice del libro. E’ l’abilità a entrare nel merito senza preamboli a sorprendere, l’immediatezza del tono di ogni memoria: “Trovato amore vero, sposato un altro”, scrive Bjorn Stromberg. “Volevo scrivere, avevo paura di fallire”, rivela Emily Hambridge. “Faccio ancora il caffé per due”, sottolinea Zak Nelson.
Frasi commoventi, struggenti, a volte comiche: come “Amo seni grossi, non so mentire”. Tra i nomi affermati che hanno inviato le sei parole autobiografiche ci sono Joyce Carol Oates (Vendetta è vivere bene, senza di te), Nora Ephron (Segreto della vita: sposa un italiano), Dave Eggers (Quindici anni da ultima visita barbiere), e tanti altri, ma per il libro, che negli Usa è uscito ieri, Smith e Fershleiser hanno scelto di abbinare voci conosciute ad altre assolutamente ignote. “Perché tutti -precisano – abbiamo una storia da raccontare”.
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