Gli uomini di Iachini impattano 2-2 contro gli emiliani al Barbera nella terza giornata di campionato. Dopo il momentaneo vantaggio del Palermo firmato dal centrocampista svedese, gli ospiti tornano in partita e ribaltano il risultato con un autogol di Vitiello e un acuto di Borriello. Pari definitivo dell'alter ego di Gilardino
Luci e ombre contro il Carpi Hiljemark illude, Djurdjevic salva i rosa
Un Palermo contento a metà. I rosanero conquistano con il Carpi un risultato positivo ma falliscono l’appuntamento con i tre punti. Termina 2-2, al Barbera, il match valido per la terza giornata. Un punteggio maturato al culmine di una gara con diverse emozioni anche se un po’ strana nello sviluppo della sua trama. Passati in vantaggio nelle battute iniziali, gli uomini di Iachini hanno subito il sorpasso degli emiliani ma nel finale sono riusciti ad evitare la sconfitta grazie ad un gol di Djurdjevic. Il sostituto di Gilardino, l’uomo più atteso oggi nelle fila rosanero. Il bomber piemontese, all’esordio con la maglia rosanero e in campo dal primo minuto, si è dato da fare nell’ora di gioco in cui è stato in campo ma è ancora in ritardo di condizione e deve migliorare l’intesa con i compagni.
Il tema tattico della gara era prevedibile già alla vigilia. Contro un Carpi compatto, pronto a chiudere ogni varco, era lecito aspettarsi da Iachini qualche variazione al solito copione. E il tecnico rosanero ha confermato questa “previsione” proponendo Quaison nel ruolo di mezzala sinistra nell’ambito del collaudato 3-5-1-1, privo in questo caso dell’indisponibile Rigoni. Un modulo flessibile, quello dei rosa, dato che con i suoi movimenti Quaison era chiamato a fare l’elastico tra la linea mediana e il fronte offensivo cambiando, di fatto, la natura del sistema di gioco. La mossa si è rivelata azzeccata perché il gol di Hiljemark è stato propiziato proprio da un’accelerazione sull’out sinistro del numero 21 rosanero, protagonista nell’azione culminata con il tap-in vincente del connazionale, al debutto da titolare con la maglia del Palermo. Il gol, arrivato dopo appena sei minuti, ha spostato l’asse del match dalla parte dei padroni di casa ma con una grossa fetta di gara ancora da giocare non poteva essere un’ipoteca sul successo. In serie A le insidie sono dietro l’angolo e basta una distrazione per rimettere tutto in discussione. Fatale, ad esempio, la sbavatura che al 23’ ha permesso agli ospiti di ristabilire la parità. Decisivo uno spunto di Mbakogu, uno degli ex di turno, abile a superare in velocità Gonzalez sulla fascia e provocare l’autorete di Vitiello. Una delle leggi del calcio è stata rispettata ancora una volta: quando pensi che sia tutto facile la strada diventa improvvisamente in salita. Ne ha pagato le conseguenze il Palermo, sorpreso soprattutto nella seconda porzione del primo tempo dal ritorno in partita degli emiliani, insidiosi con le loro ripartenze “costruite” per innescare la velocità delle punte Matos e Mbakogu.
Un solo episodio può cambiare l’inerzia di una partita. Il pareggio ha dato nuova linfa alla compagine di Castori che, con il passare dei minuti, si è ricompattata riuscendo a prendere le misure all’avversario. Con la complicità determinante, però, dei padroni di casa che, dopo il momentaneo vantaggio, hanno abbassato i ritmi pensando inconsciamente di avere la gara in pugno. Un errore di valutazione grave perché i rosa non avevano fatto i conti con le velleità di rimonta di un Carpi mai domo. Una squadra che non si è mai disunita e che al 63’ ha raccolto i frutti del proprio lavoro con un rete da opportunista del neo-entrato Borriello, servito da Matos. Anche i padroni di casa, tuttavia, hanno delle cartucce da giocare e Iachini, pescando dalla panchina, ha delle risorse utili a disposizione. Una di queste è il serbo Djurdjevic, subentrato a Gilardino al 62’ e autore a due minuti dal termine con un colpo di testa del gol del definitivo 2-2.