Omicidio-suicidio a Palermo Spara a muratore e poi si uccide

Omicidio-suicidio a Palermo. Secondo le prime informazioni al culmine di una lite Pippo Di Stefano, 44 anni, avrebbe impugnato un revolver e avrebbe sparato due colpi ad Alessandro Valenti, 39 anni, ferendolo a morte. Poi ha puntato l’arma contro di sé, uccidendosi. La tragedia è avvenuta in via del Parlamento, 22. Tra i due, entrambi muratori, sarebbe nata un’accesa discussione legata a questioni economiche. Pare un debito di lavoro non onorato. Valenti, in particolare, avrebbe richiesto il pagamento di una ristrutturazione già eseguita in una cantina al civico 22.

Una lite nata in strada, proseguita in un magazzino di proprietà di Di Stefano e poi rapidamente degenerata. Forse una parola di troppo, con gli animi giù surriscaldati. Così Di Stefano si è allontanato, è salito nella propria abitazione poco distante e ha preso la pistola, un revolver calibro 357 Magnum Smith & Wesson con matricola, ma risultato rubato. Dopo essere tornato sul posto ha sparato a Valenti. Due colpi esplosi nell’androne dello stabile in cui stavano realizzando dei lavori di ristrutturazione. 

Poi Di Stefano si è tolto la vita, puntando l’arma contro se stesso: un colpo alla nuca che non gli ha lasciato scampo. Alla scena ha assistito il figlio di Valenti, un 16enne, che è riuscito a mettersi in salvo e che in queste ore viene interrogato dagli investigatori. Sul posto sono intervenute le pattuglie dei carabinieri della Compagnia Piazza Verdi e del Nucleo Radiomobile, che hanno circoscritto l’intera area per preservare la scena del crimine in attesa dell’arrivo degli uomini della Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.

La foto della vittima, Alessandro Valenti

La foto dell’omicida-suicida, Pippo Di Stefano


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Secondo le prime informazioni al culmine di una lite legata a questioni economiche Pippo Di Stefano ha impugnato un revolver calibro 357 Magnum Smith & Wesson risultato rubato risultato e ha esploso due colpi ad Alessandro Valenti, ferendolo a morte. Poi ha puntato l'arma contro di sé. Ad assistere alla tragedia il figlio 16enne della vittima. Indagini in corso da parte dei carabinieri

Secondo le prime informazioni al culmine di una lite legata a questioni economiche Pippo Di Stefano ha impugnato un revolver calibro 357 Magnum Smith & Wesson risultato rubato risultato e ha esploso due colpi ad Alessandro Valenti, ferendolo a morte. Poi ha puntato l'arma contro di sé. Ad assistere alla tragedia il figlio 16enne della vittima. Indagini in corso da parte dei carabinieri

Secondo le prime informazioni al culmine di una lite legata a questioni economiche Pippo Di Stefano ha impugnato un revolver calibro 357 Magnum Smith & Wesson risultato rubato risultato e ha esploso due colpi ad Alessandro Valenti, ferendolo a morte. Poi ha puntato l'arma contro di sé. Ad assistere alla tragedia il figlio 16enne della vittima. Indagini in corso da parte dei carabinieri

Secondo le prime informazioni al culmine di una lite legata a questioni economiche Pippo Di Stefano ha impugnato un revolver calibro 357 Magnum Smith & Wesson risultato rubato risultato e ha esploso due colpi ad Alessandro Valenti, ferendolo a morte. Poi ha puntato l'arma contro di sé. Ad assistere alla tragedia il figlio 16enne della vittima. Indagini in corso da parte dei carabinieri

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