Saranno trasferiti in altre regioni d'Italia. Per i minorenni, il numero più consistente approdato contemporaneamente in città, è già scattata da ieri la macchina dell'accoglienza per garantire a tutti alloggio e assistenza. Il cardinale Romeo: «Non possiamo non accogliere questi pellegrini, ma dobbiamo aiutarli anche a restare nelle loro terre»
Immigrati, sbarcati 548 profughi Tra loro 130 minori non accompagnati
Saranno trasferiti in altre regioni d’Italia i 548 migranti approdati stamani nel porto di Palermo a bordo della nave “Vega” della Marina militare. Fanno parte degli oltre 4mila soccorsi sabato scorso in una ventina di interventi nel Canale di Sicilia. Ad accogliere i profughi sul molo Puntone ci sono gli operatori dell’Azienda sanitaria provinciale, personale della Croce rossa e della Prefettura, gli uomini della Protezione civile e i volontari della Caritas. Nel gruppo ci sono anche 130 minori non accompagnati: il numero più consistente approdato contemporaneamente negli ultimi anni a Palermo. Si aggiungono ai 93 arrivati giovedì scorso.
La macchina dell’accoglienza si è messa in moto da ieri per garantire a tutti alloggio ed assistenza. I servizi sociali, spiegano da Palazzo delle Aquile, si sono già attivati per individuare le strutture e sono in corso contatti con altre amministrazioni e con la Prefettura. «Ancora una volta – affermano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Cittadinanza sociale, Agnese Ciulla – la nostra struttura è presente per dare concreta assistenza ed offrire solidarietà».
Sul molo ad accogliere i profughi anche l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo. «Non possiamo non accogliere i pellegrini che arrivano sulle nostre coste. Alle persone che bussano alle nostre porte non possiamo chiedere il loro status, questa gente, sradicata dalla loro terra porta profonde cicatrici. Noi dobbiamo aiutare tutti, ma dobbiamo fare in modo che restino nelle loro terre, creando sviluppo».