I tre presunti scafisti sono stati arrestati. Una delle due barche aveva a bordo solo 52 persone perché metà dei passeggeri sarebbe fuggita prima della partenza dalle coste della Libia: le autorità nordafricane avrebbero sparato sulla folla in attesa di imbarcarsi. Non si hanno notizie di eventuali feriti
Soccorsi due gommoni, in salvo 150 persone I migranti: «Spari da parte delle autorità libiche»
Soccorse due imbarcazioni nelle acque del Mediterraneo con a bordo quasi 150 persone. Rispettivamente 52 e 96 i passeggeri dei due mezzi che, al termine delle operazioni di salvataggio, sono stati portati al porto di Pozzallo, nel Ragusano, intorno alle 17.40 di sabato. A sorprendere i soccorritori lo scarso numero di uomini e delle donne presenti su uno dei due gommoni, cioè 52. In genere, a bordo di imbarcazioni di dimensioni di questo genere se ne trovano almeno un centinaio. Il numero esiguo di persone a bordo è stato giustificato dal fatto che altri migranti sarebbero fuggiti alla partenza.
In Libia, pronti alla partenza, sarebbero stati in circa cento, ma metà sarebbero fuggiti per la presenza di una motovedetta libica che, prima che potessero lasciare le coste africane, avrebbe ordinato loro di scendere. I migranti sarebbero rimasti immobili e le autorità nord africane avrebbero iniziato a sparare. Lo scafista, nonostante gli spari, avrebbe acceso il motore del gommone, fuggendo con a bordo quanti sarebbero riusciti a salire. Non si hanno notizie circa eventuali feriti.
Fermati e arrestati della polizia i tre presunti scafisti. Di nazionalità senegalese e gambiana, sono accusati di procurare permessi e permanenze illegali a persone che partono dal nord Africa verso l’Italia traendo illegalmente profitti. Gli uomini della questura di Ragusa, insieme ai carabinieri e alla guardia di finanza, hanno concluso le indagini nella serata di sabato. L’altro gommone intercettato, con a bordo 96 persone, era guidato da due presunti scafisti attraverso una bussola e un sistema satellitare.
I presunti scafisti sono stati condotti all’interno del carcere di Ragusa e rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nel 2015 sono 78 i presunti commercianti di esseri umani fermati, 200 nel 2014.