Giù dallo scaffale: Cathleen Schine, La lettera d’amore

Cara Capra
Come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?

Nella calura estiva che avvolge la cittadina di Pequot, classica provincia “bene” del New England dove non succede mai nulla, la bella libraia Helen Mac Farquhar, non più giovanissima ma ancora attraente, riceve una lettera d’amore anonima, quasi cifrata, con un mittente e un destinatario celati dietro pseudonimi, che fanno sì che, per quanto ci si arrovelli, la protagonista non riesca ad indovinarne la provenienza. L’autrice, Cathleen Schine, è una narratrice generosa, e svelerà al lettore il segreto del foglio misterioso che dà il titolo a questo romanzo pubblicato nel 1999. Ma la soluzione giungerà solo alla fine. Nel frattempo, ognuno dei personaggi verrà sottoposto a svariate prove di passaggio, messo di fronte a scelte decisive e iniziato a felici transizioni che segnano la rivincita dei sentimenti e del desiderio sessuale nella vita troppo prevedibile e sempre uguale di Helen. L’imprevisto amoroso è incarnato dal giovane Johnny, universitario e dipendente della bella libraria per un’estate. È lui a permettere all’autrice di rimescolare le carte (tra le generazioni, tra i sessi, nelle amicizie), nel corso di un’estate americana insopportabilmente afosa e fin troppo politically correct.

La lettera d’amore è il romanzo che ha lanciato anche nel nostro paese Cathleen Schine, newyorkese, già autrice de “Le disavventure di Margaret” e “L’evoluzione di Jane”. In questo romanzo sentimentale dall’attacco quasi giallistico, c’è ampiamente tempo e spazio per ogni possibile congettura, restiamo catturati da quel bizzarro messaggio epistolare, e con la protagonista leggiamo intere raccolte di lettere per cercare di capirci qualcosa. La lettera d’amore diventa uno specchio nel quale i lettori non possono fare a meno di proiettare se stessi ed i propri desideri. Dalle ipotesi sulla lettera nascono fantasie, ipotesi e perfino prepotenti realtà. La relazione che prende vita, in fondo, dalla lettera, è una storia d’amore vera, che viene descritta in pagine di rara forza espressiva, quanto a tratti “impropria”, almeno secondo i canoni della morale vigente. Cathleen Schine raggiunge il suo scopo servendosi di toni vividi e ben delineati, e dimostrando una sensibilità descrittiva fuori dal comune. Ci sono pagine hard, scritte senza alcun pudore e allo stesso tempo senza mai offendere la sensibilità di chi legge, perché la leggerezza e il disincanto dell’autrice rapiscono letteralmente il lettore, senza permettergli di scandalizzarsi.

C’è tanta poesia, voglia di giocare con le parole, musica d’altri tempi, letteratura, e la lettera. La lettera è sempre tra noi, tra gli abitanti di Pequot e tra i frequentatori della libreria. E ci rimane anche quando, felici per la conclusione degli eventi, riusciamo a dimenticarci di lei, e a pensare a noi, alle nostre delusioni, ai nostri dubbi e ai nostri amori.


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