Il nome del presidente della società rossazzurra ha scalato i vertici della classifica delle parole più twittate nel giro di poche ore. «Pulvirenti però è stato di parola: "Faremo di tutto per salvarci"», scrive ironicamente un utente. Ma qualcuno propone una riflessione: «Se uno compra qualcuno vende. Ma chi è che vende?». Leggi i commenti
Inchiesta sul Calcio Catania, le reazioni sui social «Non mi dispiacerebbe essere tifoso del Palermo»
L’inchiesta sulla presunta compravendita di partite per evitare la retrocessione del Calcio Catania ha sollevato centinaia di commenti – più o meno polemici e sarcastici – sui social network. La maggior parte delle riflessioni tira in causa il presidente della società rossazzurra, Antonio Pulvirenti, e l’amministratore delegato Pablo Cosentino. Per i due, assieme all’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri, la procura etnea ha disposto gli arresti domiciliari. «Pulvirenti però è stato di parola: “Faremo di tutto per salvarci”», cinguetta con ironia Fabcitrano. E in molti ricordano gli attacchi del dirigente contro i presunti favoritismi arbitrali nei confronti della Juventus.
«Questo non è il mio calcio», scrive su Twitter Marco. Qualcuno tira in ballo Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B. «Come città e tifoseria vogliamo provvedimenti pesanti contro i lestofanti. Pagheremo ma saremo liberi», è l’esortazione dell’utente Dinastia etnea. «Campanella per tutti i moralisti col dito contro il Catania: sappiate che nel mondo se uno compra qualcuno vende. Ma chi è che vende?», chiede Roberto.
«Nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva ma quanto mi spiace per i tifosi del Catania», afferma Francesco che dedica un pensiero ai sostenitori rossazzurri. «Oggi non mi dispiacerebbe essere tifoso del Palermo», digita amaramente Giorgio.