«La festa della diversità sarà un percorso a tappe che si snoda in più luoghi della città» dice Mariangela Di Gangi. Entra nel vivo la maratona di eventi: pièce teatrali, presentazioni di libri, aperitivi, dibattiti. All'insegna dell'affermazione della libertà di essere e di incidere sul proprio tessuto sociale
Palermo Pride 2015, verso la parata del 27 giugno «Riflessione trasversale sugli spazi di rivolta»
«Il Pride di quest’anno vuole essere una riflessione trasversale sugli Spazi pubblici/Spazi di rivolta». Entra nel vivo la maratona di eventi dell’Onda Pride che condurranno alla parata del 27 giugno. Un fitto calendario di eventi, tra pièce teatrali, presentazioni di libri, aperitivi, dibattiti, assemblee cittadine e workshop in luoghi simbolo della città. Oggi, alle 11, ci sarà la conferenza stampa di presentazione del Palermo Pride 2015. L’appuntamento è nella Sala Onu del Teatro Massimo, in piazza Verdi. Interverranno anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; il direttore artistico del Teatro Biondo, Roberto Alajmo; e il padrone di casa, sovrintendente Francesco Giambrone.
«La festa della diversità sarà un percorso a tappe che si snoda in più luoghi della città – dice a MeridioNews Mariangela Di Gangi del coordinamento del Palermo Pride – simboli del dinamismo che la attraversa e che passa proprio dalla riappropriazione degli spazi comuni, che diventano, di fatto, luoghi di difesa di diritti e di trasformazione».
Per l’attivista palermitana questa particolarità «ha da sempre caratterizzato il Pride palermitano, ossìa il percorso di eventi. Del resto, il concetto di valorizzazione del potenziale umano è quello che anima lo stesso Pride: visibilità e protagonismo, individuale e collettivo, come primo passo per l’affermazione della libertà di essere e di incidere sul proprio tessuto sociale».
Infine, per Mariangela Di Gangi, proprio «da qui nasce l’esigenza di creare reti di relazioni con ogni soggetto che faccia della ‘trasformazione’ dello spazio la propria priorità e che costruisca quella trasformazione come strumento per accrescere partecipazione, affermazione di sé e sperimentazione di prassi collettive a servizio del territorio».