Il Comune del Catanese è stato il primo ad aver adottato il piano Ambito raccolta ottimale rifiuti, ma per il mancato passaggio in aula il servizio viene prorogato ogni tre mesi. «Vogliamo che il cittadino sappia che se pagherà di più non sarà colpa del consiglio comunale», afferma Marcello Russo. Chieste le dimissioni dell'assessora all'Ecologia
Misterbianco, opposizione critica gestione dei rifiuti Piano Aro fermo, disservizi e discariche da bonificare
Come se non fossero sufficienti i problemi relativi alla convivenza con le discariche delle vicine contrade Tiritì e Valanghe d’inverno, a Misterbianco il problema della gestione dei rifiuti preoccupa i residenti anche su altri fronti. «Vogliamo che il cittadino sappia che se pagherà di più non sarà colpa del consiglio comunale», afferma Marcello Russo, consigliere del gruppo Vivi Misterbianco libera. Assieme ad altri colleghi dell’opposizione, durante un incontro convocato stamattina ha stilato un elenco delle accuse rivolte all’amministrazione guidata da Nino Di Guardo e all’assessora all’Ecologia Angela Vecchio.
«È vero che Misterbianco è il primo Comune ad aver accolto il piano Aro (Ambito raccolta ottimale rifiuti), ma nella sua pratica non è stato applicato». Questo perché, racconta Russo, «è stato inviato alla Regione, ma doveva essere prima approvato dal consiglio comunale». E così nell’ultimo anno e mezzo, il contratto per la gestione dei rifiuti è stato rinnovato trimestralmente, con un semplice atto, senza possibilità di attuare una gestione programmata né «poter attirare aziende interessate a un appalto per sette anni, molto più interessante rispetto a uno per tre mesi». Una condizione che, hanno denunciato i consiglieri, «ha un costo superiore. Vengono pagati 432mila euro al mese. In un anno intero, con l’intero importo che deve essere sostenuto dai contribuenti, è una cifra che pesa». Nonostante lo scenario sia previsto dalla norma, «se ci avessero ascoltato, facendo approvare il progetto dal consiglio, la Regione avrebbe dato l’ok già un anno fa». Per questo motivo con un atto «che è soltanto politico, perché la revoca può venire solo dal sindaco», l’opposizione chiede «le dimissioni dell’assessora all’Ecologia».
Legato a questo tema, c’è quello della gestione quotidiana del servizio. «Prima a curarlo era la Oikos (stessa azienda proprietaria delle discariche in contrada Tiritì e Valanghe d’inverno, ndr). Adesso se ne occupa la Guglielmino». Con la precedente ditta ai cittadini erano stati forniti sacchetti e bidoncini per la raccolta differenziata. Adesso le forniture sono inserite in un capitolato a parte, non compreso in quello trimestrale. «Gli operatori ecologici attaccano il servizio alle 5 del mattino. Il controllo è affidato ai vigili urbani che però prendono servizio alle 8. Chi verifica?», chiede Russo. «Prima avevamo imposto che un impiegato comunale facesse da controllore». E, inoltre, «la raccolta si faceva molto preso. Adesso fino alle 11 ci sono i contenitori in mezzo ai marciapiedi». Un servizio non ottimale. «Che le strade non sono pulite è dimostrabile. Non viene fatto nemmeno lo scerbamento e le microdiscariche non vengono eliminate».
Altra nota dolente è quella relativa a due vecchie discariche comunali, chiuse e mai bonificate. Per quella in contrada Recupelli «c’è anche un contenzioso in corso. Il terreno fu assimilato dal Comune, ma il proprietario si è opposto e ancora deve decidere il Tar». La seconda, invece, si trova in contrada Rinella, a ridosso dell’impianto gestito dalla Oikos spa. «Che le discariche Tiritì e Valanghe d’inverno debbano chiudere è fuor di dubbio – precisa Marcello Russo – Ma il sindaco dimentica queste altre due, dove non sappiamo cosa sia stato buttato». I consiglieri chiedono dunque «che vengano bonificate».
All’incontro hanno partecipato Serafino Caruso (Pdl), Francesco Galasso (Insieme per Misterbianco), Maria Antonia Buzzanca, Giuseppe Lucisano, Ninni Monaco, Aldo Parrinello, Andrea Rapisarda, Domenico Riolo, Salvatore Scaletta, Alessandro Tenerello e Vito Santapaola (Vivi Misterbianco libera).