L'eurodeputato del M5s Ignazio Corrao ha analizzato la spesa dei finanziamenti comunitari 2007/2013 nella Regione. In totale 4.3 miliardi di euro, di cui una piccolissima fetta va a Enna. Dove a farla da padrone è l'ateneo privato. «Una coincidenza o un segnale degli interessi politici e privati attorno al mondo universitario ennese?»
Enna maglia nera nei fondi europei in Sicilia Solo 90 milioni, gran parte all’università Kore
Enna maglia nera nell’uso dei finanziamenti europei in Sicilia. A denunciare il caso è l’eurodeputato siciliano del Movimento cinque stelle Ignazio Corrao, durante l’unica tappa siciliana del Pmi Tour tenutosi proprio nel capoluogo più alto d’Italia. I dati presentati da Corrao mostrano come nell’intero territorio ennese siano stati utilizzati solo 90 milioni di euro, dei quali più di 34 milioni destinati a progetti di ricerca e innovazione ad uso quasi esclusivo dell’Università Kore. «È una coincidenza – afferma Corrao – o un segnale che dimostra come attorno al mondo universitario ennese si muovano grossissimi interessi politici e privati?».
Nel settennio 2007-2013 dunque Enna è il capoluogo che ha intercettato scarsissime risorse messe a disposizione dall’Europa e, secondo l’europarlamentare, il settore ricerca ed innovazione ad Enna si traduce con Kore. «Ora – continua Corrao – ben venga la ricerca e l’innovazione, una vera chimera per il nostro paese, ma il fatto che l’università ennese rappresenti un grappolo di interessi pubblici e privati non lo scopriamo certamente oggi».
La Sicilia è stata la Regione italiana a ricevere più fondi nel programma settennale 2007-2013: 4.3 miliardi, ci cui finora sono stati spesi 2 miliardi e 400 milioni. Ne restano poco meno di due da utilizzare entro il 2015. Analizzando i dati provincia per provincia, emerge che Enna è stato il capoluogo siciliano che ha saputo ottenere meno finanziamenti. Solo 90.1 milioni di cui poco più della metà, 47.2 già spesi con pagamenti rendicontati, ovvero inseriti nel sistema di monitoraggio dei progetti dell’Ue. Per avere una visione più esaustiva basti pensare che Palermo ha finanziamenti monitorati pari a 3.7 miliardi, Catania 2.2 miliardi, Agrigento 988.6 milioni, Messina 707.4 milioni, Caltanissetta 688.6 milioni, Siracusa 433.9 milioni, Trapani 280.2 milioni e Ragusa 184.4 milioni.
Ad Enna di fondi europei ne sono arrivati meno della metà di Ragusa. Appena 90 milioni e 100mila euro, di cui una sostanziona parte all’Università privata Kore, a dimostrazione di una capacità di intercettare le risorse comunitarie molto più forte rispetto a quella dell’amministrazione comunale.
Tra i progetti finanziati alla Kore e che rientrano nell’area di ricerca e sviluppo tecnologico (RST) troviamo l’Unien – Re.s.e.t. del valore di 11 milioni 946mila euro (con inizio il 15 febbraio 2013 e fine prevista per il 30 giugno 2015), per la creazione di una rete di laboratori che creino le condizioni di sicurezza, sostenibilità ed efficienza dei trasporti siciliani (i pagamenti effettuati fino a ora ammontano al 35 per cento del totale).
C’è poi il progetto L.E.D.A (Laboratorio di ingegneria sismica e di analisi dinamica) che con un finanziamento pari a 10 milioni 600mila 367 euro, di cui l’80 per cento è già stato utilizzato, sta realizzando il più grande laboratorio d’Europa di ingegneria sismica dove, appena un mese e mezzo fa, è stato inaugurato l’anno accademico alla presenza dell’ex ministro Letizia Moratti. Tra i progetti della Kore c’è anche Sesamo che, con 2 milioni 783mila 303 euro si occupa di ricerca finalizzata a rafforzare la rete con le imprese (anche questo all’80 per cento). Un progetto già interamente completato è, invece, il Sibsac che, grazie a un finanziamento da 1 milione 904mila euro, ha visto la realizzazione di un impianto di trattamento integrato per la rimozione di contaminanti e di tutte le componenti tossiche per garantire la qualità dell’acqua potabile.
Al Comune restano le briciole dei 90 milioni inviate a Enna dall’Ue. I pochi progetti rientrano nell’ambito infrastrutturale: 4 milioni 835mila euro (pagamenti effettuati al 33 per cento) per il rifacimento della rete idrica urbana, i cui lavori hanno avuto inizio il 30 luglio 2013 e dovrebbero terminare il 28 agosto 2015. Ci sono poi poco meno di 4 milioni per promuovere l’efficienza energetica di alcune strutture dell’Asp con il 49 per cento di pagamenti effettuati. Mentre è gia stato ultimato il rifacimento del bivio Ramata-Rastrello sulla strada provinciale 78, grazie a un fondo di 2 milioni di euro. Infine 1 milione 783mila euro sono stati destinati alla messa in sicurezza di una ex discarica in contrada Porta Pisciotto.
Analizzando tutti i dati emerge come gran parte delle risorse siano andate nel campo della ricerca e dell’innovazione, attraverso l’università Kore, sempre più centro nevralgico non solo culturale ma anche economico del territorio. Una piccola fetta della torta è stata usata per migliorare le infrastrutture e per i progetti riguardanti i temi dell’occupazione e dell’inclusione sociale.
Secondo l’eurodeputato dei Cinque stelle Corrao l’unico modo, per Enna, di creare sviluppo ed occupazione è «cambiare pagina» e, alla luce delle imminenti elezioni amministrative nella città, sottolinea come «la nuova classe politico amministrativa deve essere capace di utilizzare i fondi SIE (strutturali e di investimento europei) 2014/2020 che porteranno in Sicilia oltre 700 milioni per le piccole e medie imprese o creare opportunità di occupazione attraverso il Pon Cultura e sviluppo grazie alla prossimità del Polo di Aidone, attorno al quale confluiranno risorse milionarie. Anche con il Pon Imprese e Competitività 2014/2020 sono previsti 3,2 miliardi per le imprese, basta – conclude l’europarlamentare – essere informati e saperli utilizzare».