L'uomo, 32 anni, era stato arrestato la prima volta nel 2009 per detenzione di droga. Lo scorso dicembre sconta alcuni mesi di domiciliari per sfruttamento della prostituzione minorile. Adesso gli agenti della questura di Catania hanno sequestrato i suoi beni tra cui società, ville, auto e conti bancari. Guarda le foto
Mafia, sequestro da oltre due milioni di euro Sigilli ai beni di Costanzo, vicino al clan Pillera
Un patrimonio da più di due milioni di euro è stato sequestrato nei giorni scorsi dagli agenti della questura di Catania. I beni appartengono a Francesco Costanzo, 32 anni, pregiudicato, ritenuto dai magistrati vicino al clan mafioso catanese dei Pillera. I sigilli sono stati apposti, tra gli altri beni, a un terreno di oltre 500 metri quadrati, due ville con piscina a Mascalucia, un appartamento di cinque vani e due garage a San Giovanni Galermo, il centro massaggi La Fonte del Benessere in centro a Catania, la società Abc Style, tre auto di grossa e media cilindrata, una moto e diversi conti bancari e postali per un totale di quasi 27mila euro.
Costanzo è stato arrestato lo scorso dicembre – e sottoposto agli arresti domiciliari – per sfruttamento della prostituzione minorile. Il caso riguarda la scoperta, da parte degli inquirenti, di una minorenne che intratteneva i clienti del centro con massaggi erotici. La misura cautelare disposta dai giudici nei suoi confronti è terminata ad aprile. Ma non era la prima volta che l’uomo aveva problemi con la giustizia. Nel 2009, infatti, viene arrestato nel corso dell’operazione Castoro, per detenzione di droga riconducibile al clan Pillera. In quel caso, a Costanzo viene inflitta una pena di un anno e otto mesi di reclusione. Considerata la caratura del soggetto, le indagini della polizia sono proseguite anche dopo l’ultimo arresto, portando nei giorni scorsi al sequestro.