«Il giusto coronamento di una vita» è lo slogan scelto per presentare il ricovero per persone della terza età che sorgerà sulle ceneri dell'albergo di via I Settembre. Ottanta posti che potrebbero rappresentare il colpo di grazia per la comunale Casa serena. Già provata da messe in sicurezza e licenziamenti
Messina, casa di riposo al posto di hotel dei Franza Mentre la struttura per anziani del Comune rischia la chiusura
«Il giusto coronamento di una vita». Così viene promossa, sui manifesti affissi in città e sul sito online aziendale, la casa di riposo per anziani Liberty, nata a Messina, in via I Settembre, sulle ceneri del celebre hotel di proprietà della famiglia Franza. Una nuova creatura da 80 posti il cui decollo potrebbe rappresentare, per la già precaria Casa Serena, struttura comunale di assistenza per persone di terza età, il colpo di grazia. Almeno per come è stata finora concepita.
Il decreto autorizzativo della Regione è stato concesso lo scorso 20 febbraio, a beneficio della società cooperativa sociale Liberty onlus, con sede in via Sant’Elia, ed è efficace fino al prossimo 30 giugno. Entro questo termine, si dovrà provvedere al completo adeguamento agli standard regionali e alla richiesta dell’iscrizione nell’albo regionale. La vigilanza sul mantenimento dei requisiti di legge dovrà essere svolta dal Comune.
La società cooperativa è stata costituita nel settembre 2013. Nell’oggetto sociale, tra le altre cose, pure il trasporto disabili e l’assistenza domiciliare. A presiedere il consiglio di amministrazione è Maurizio Carbone. Con lui, Filippo Guerrera e Massimo Dente. Sono tutti ex dipendenti della cooperativa Nuova Presenza di Flavia Ioppolo, già diffidata dal Comune nel 2012 per la sospensione del trasporto disabili, esclusa successivamente dalle gare per inadempienze nei pagamenti e destinataria di somme, nel luglio 2013, agli inizi dell’attuale legislatura, che secondo la Fp Cgil sarebbero dovute andare direttamente ai lavoratori dell’assistenza domiciliare.
L’apertura della nuova casa di riposo potrebbe fare ombra a Casa Serena, che non può ospitare più di 50 utenti, come confermerebbero alcuni indizi lasciati lungo la strada proprio da dirigenti e amministratori di palazzo Zanca. Basti ricordare la nota del 28 marzo 2014 con la quale il sindaco, Renato Accorinti, e l’assessore ai Servizi sociali, Nino Mantineo, impartiscono al dirigente al ramo, Giovanni Bruno, la direttiva di «adottare tutti i provvedimenti necessari alla chiusura temporanea della casa di riposo Casa Serena e, conseguentemente, provvedere, nelle more della messa a norma della struttura, al provvisorio trasferimento degli ospiti ricoverati in idonee strutture iscritte all’albo regionale».
Che l’hotel Liberty possa essere funzionale a questo scopo non è dato saperlo con certezza, poiché Mantineo non ha risposto né alla telefonata, né all’sms inviatigli per ottenere riscontri. Resta il fatto che anche la relazione sociale del Comune sul Piano d’area 2013-2015, alla voce Struttura e Organizzazione, tra i punti di debolezza, a pagina 32, indica la perdita di Casa Serena.
La gestione della struttura di Montepiselli, lo scorso marzo – grazie a una trattativa privata espletata tramite un bando di affidamento trimestrale – è transitata dalla discussa cooperativa Azione Sociale alla Genesi. Proprio il presidente di quest’ultima, Giuseppe Busacca, durante una riunione con i 12 dipendenti che hanno perso il posto, avrebbe dichiarato di aver partecipato solo perché attirato dal progetto di finanza che si intenderebbe attuare. All’incontro era presente pure il funzionario del dipartimento Servizi sociali, Filippo Alessi. Il progetto di finanza, tramite un accordo con le banche, favorirebbe la gestione privata. Al momento, gli ospiti devono corrispondere il 75 per cento della pensione. In futuro potrebbero essere costretti ad adeguarsi a rette ben più impegnative. «Il giusto coronamento di una vita», appunto.