Naufragio, interrogati i due presunti scafisti Migranti rinchiusi in una fattoria prima del viaggio

Sono stati interrogati ieri i due presunti scafisti dell’imbarcazione che è affondata nella notte di sabato provocando almeno 700 vittime, un numero ancora oggi imprecisato. Oggi pomeriggio si terrà l’udienza di convalida dei fermi di Mohammed Alì Malek, il comandante della nave – accusato di sequestro di persona, naufragio, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento all’immigrazione clandestina – e di Mahmud Bikhit, uno dei componenti dell’equipaggio, che dovrà rispondere solo della tratta dei migranti. Procedono intanto le testimonianze degli altri 26 superstiti – qui la lista diffusa dalla procura – ai magistrati. Secondo i racconti già in possesso della procura di Catania, sull’imbarcazione ci sarebbero state circa 750 persone. Resta ancora il giallo sulla presunta collisione con il peschereccio portoghese arrivato sul posto per le operazioni di recupero. Evento raccontato dai testimoni e sul quale la procura sottolinea l’assenza di colpe da parte del mezzo di soccorso.

«Ci sono stati improvvisi movimenti di persone a bordo, che hanno fatto inclinare il peschereccio, poi c’è stata la collisione e il natante è affondato in pochi minuti», racconta uno dei sopravvissuti. Secondo una nota dell’ufficio giudiziario etneo, invece, «risulta confermata la dinamica del naufragio, dovuto a errate manovre del comandante del peschereccio e al sovraffollamento dell’imbarcazione, caricata fino all’inverosimile». «Molte dichiarazioni confermano anche l’immediata e proficua attività di soccorso da parte del mercantile portoghese», sottolineano ancora. «Sul capovolgimento del peschereccio libico molti riferiscono di tre urti causati dalle manovre del comandante tunisino che avrebbero provocato forti oscillazioni».

Dai racconti dei migranti arrivati a Catania dopo la tragedia si possono ricostruire anche i momenti precedenti al viaggio. «Concentrati in una fattoria nei pressi di Tripoli, erano in tutto tra i mille e i milleduecento». Una permanenza di oltre un mese per alcuni, accompagnata da bastonate e compagni di viaggio morti di stenti o per le botte. Trasportati poi sulla costa con dei furgoni, da lì sono stati trasferiti sull’imbarcazione, raggiunta con dei gommoni. Durante il trasferimento, secondo il racconto di un uomo, un ragazzo sarebbe stato ucciso – e il suo cadavere gettato in mare – perché si sarebbe alzato senza permesso. Il pagamento del viaggio prevedeva tariffe diverse – da circa 800 dollari a settemila – per motivi non chiari agli stessi magistrati.

Non è ancora chiaro il ruolo giocato da eventuali militari. Alcuni testimoni infatti riferiscono che la fattoria veniva presidiata da «persone in divisa e con armi», ma anche di aver pagato «a personale libico, indicato come “poliziotti”». La maggior parte dei superstiti invece ha riconosciuto il comandante del barcone affondato, Mohammed Alì Malek, e ha raccontato come Mahmud Bikhit facesse rispettare i suoi ordini. La nave avrebbe usato il sistema satellitare Thuraja «per mantenere i rapporti con l’organizzazione libica». Anche quando è stato avvistato il mercantile portoghese.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]