«Tu mi arresti? E per che cosa?». «Per l’omicidio di Michele Navarra». L’audio di un dialogo estrapolato dalla fiction tv il Capo dei Capi. È quello che Gaetano Maranzano ha deciso di pubblicare sul suo profilo TikTok dopo che avrebbe ucciso il 21enne Paolo Taormina. Il delitto è avvenuto a Palermo la scorsa notte, nei […]
Il 28enne fermato per l’omicidio a Palermo. Su TikTok dopo il delitto un video che inneggia a Totò Riina
«Tu mi arresti? E per che cosa?». «Per l’omicidio di Michele Navarra». L’audio di un dialogo estrapolato dalla fiction tv il Capo dei Capi. È quello che Gaetano Maranzano ha deciso di pubblicare sul suo profilo TikTok dopo che avrebbe ucciso il 21enne Paolo Taormina. Il delitto è avvenuto a Palermo la scorsa notte, nei pressi del teatro Massimo, davanti un locale gestito dai genitori della vittima. La dinamica di quanto avvenuto è al vaglio degli inquirenti ma alla base ci sarebbe una rissa che Taormina avrebbe cercato di interrompere. In questo frangente il 28enne Maranzano, residente nel quartiere Zen, avrebbe estratto una pistola e sparato in faccia a Taormina. Non è chiaro se i due si conoscessero ma il 28enne avrebbe ammesso le sue responsabilità in merito al delitto.

Le indagini dei carabinieri e il profilo social di Gaetano Maranzano
Gaetano Maranzano è stato individuato dalle forze dell’ordine in tempi rapidi. Un’indagine lampo dettata dalla presenza di numerosi testimoni e dalle tante telecamere di sicurezza che sono presenti nella zona del delitto. Il 28enne, secondo quanto emerso fino a questo momento, è stato raggiunto dai carabinieri a casa della fidanzata, nel quartiere Uditore. Subito dopo è stato accompagnato in caserma per essere sottoposto a interrogatorio. Su TikTok Maranzano dopo il delitto ha pubblicato un selfie con delle frasi in cui si inneggia alla figura del boss di Cosa nostra Totò Riina. Il profilo del 28enne d’altronde è pieno di riferimenti al mondo criminale: dalle collane con pistole e fucili agli screen di alcuni colloqui in carcere di persone a lui vicine. Le rappresentazioni delle armi Maranzano aveva scelto di sfoggiarle anche nelle pareti del salone di casa, vicino a un televisore.
Chi è il padre del 28enne fermato
Il 28enne è un volto noto del quartiere Zen, in particolare per i guai giudiziari del padre, Vincenzo Maranzano. L’uomo è finito a processo e condannato per un duplice tentato omicidio – Giuseppe e Antonio Colombo – nell’ambito di una guerra tra bande per il controllo dello spaccio di stupefacenti nel quartiere Zen. Maranzano senior è stato assolto per il tentato omicidio di Kemais Lausgi. Stesso esito nel processo per mafia nato dopo il blitz Talea che nel 2017 colpì i mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Resuttana.
Una fiaccolata silenziosa per chiedere più sicurezza
Dopo l’omicidio della scorsa notte di Paolo Taormina è stata organizzata una fiaccolata silenziosa. L’appuntamento è davanti al teatro Politeama per poi raggiungere in corteo il teatro Massimo e il locale O Scruscio dove è avvenuto il delitto. «Prenderemo posizione contro il fatto che le nostre strade – dicono gli organizzatori – non hanno più deterrenza fisica, non ci sono più controlli e sicurezza nelle strade. Chiediamo sicurezza».