(testo tratto dal foglio di sala della mostra, immagini di @all_in_the_arts)Lavori inediti, pensati nel breve soggiorno a Palermo e che lì ritornano per tutti. È Hereish, la prima mostra personale di Alice Guareschi nel capoluogo siciliano, pensata appositamente per lo spazio All di via Chiavettieri che la ospita. Oltre agli inediti, si potranno ammirare anche […]
Uno sguardo sull’arte: Hereish, la mostra più o meno su Palermo di Alice Guareschi
(testo tratto dal foglio di sala della mostra, immagini di @all_in_the_arts)
Lavori inediti, pensati nel breve soggiorno a Palermo e che lì ritornano per tutti. È Hereish, la prima mostra personale di Alice Guareschi nel capoluogo siciliano, pensata appositamente per lo spazio All di via Chiavettieri che la ospita. Oltre agli inediti, si potranno ammirare anche due opere che appartengono a momenti diversi della passata produzione dell’artista. Ideale punto di partenza il neon bianco hereish: parola dell’inglese colloquiale che significa più o meno qui (l’avverbio here più il suffisso -ish, che
indica l’approssimazione). Al centro della riflessione dell’artista la relazione tra spazio e tempo, esperienza soggettiva e memoria: con la presenza umana che, anche quando resta fuori campo, diventa il legame invisibile tra le due dimensioni. Dall’infinito irriducibile al tempo incalcolabile e sovrumano; dal gesto quotidiano e contingente all’azione inevitabile e costante della scelta e dello sguardo.
In mostra, oltre al neon, la gigantografia di un’eclissi, momentaneo allineamento dei pianeti in cui il
disco solare è oscurato dalla luna che, a sua volta, proietta un cono d’ombra sulla terra, rendendo il giorno notte. E ancora un piccolo collage di un interno domestico con finestra, stanza abitata o spazio del ricordo e dell’immaginazione; cinque tavolette di argilla rossa sulle quali è incisa la traccia stilizzata
della facciata di un edificio palermitano, la vista che scandisce i giorni dalla finestra di casa; un video in cui due mani stringono un frammento di specchio, nel tentativo impossibile di intercettare i raggi del sole e catturarne il riflesso; una tenda a righe bianche e blu, che rimanda ai vicoli e balconi della Vucciria, in omaggio all’artista Daniel Buren; e, infine, presenza intermittente nello spazio espositivo, il suono di canti di uccelli, quasi a spalancare la porta verso una natura che continua il suo corso, malgrado noi e anche senza di noi.
«Interno giorno, esterno notte. Interno notte, esterno giorno. Hereish, quasi qui», per dirla con le parole di artista e curatori. Alice Guareschi, classe 1976, è un’artista visiva, che vive e lavora a Milano. Laureata in Filosofia con una tesi sul cinema sperimentale, articola la sua ricerca utilizzando formati e linguaggi differenti, come il video, la scultura, l’installazione site-specific e la parola scritta. La sua mostra è disponibile su appuntamento (mandando una mail a allinthearts@gmail.com) allo spazio All, fino al 20 luglio 2025.






