L'occupazione ha lasciato il posto a un affitto. A cinque anni dallo sgombero dello storico centro popolare catanese, il fu comitato di gestione torna nel quartiere Antico corso, di fronte al vecchio portone rosso. Una bottega che sarà inaugurata in grande stile e che sarà sede di un gruppo d'acquisto solidale. Guarda il video
Experia, domani inaugurazione della nuova sede «Sempre in via Plebiscito per presidiare il quartiere»
L’inaugurazione è fissata per domani alle 19. Sono invitati tutti: le associazioni, i cittadini, i residenti dell’Antico corso. L’Experia riapre in via Plebiscito 903, a pochi metri dallo storico portone rosso, simbolo del fu centro popolare, adesso in fase di ristrutturazione per diventare un auditorium. Dopo 17 anni di occupazione, era stato sgomberato violentemente dalle forze dell’ordine all’alba del 30 ottobre 2009. E da allora gli attivisti che lo presidiavano non hanno mai smesso di riunirsi. Finché hanno deciso di affittare una bottega proprio lì davanti,«di fronte anche alla scuola Manzoni, una zona importantissima, che conosciamo fin troppo bene», dicono. «Non è che abbiamo deciso di non occupare più – spiega Silvio Indice, del comitato di gestione – La riappropriazione degli spazi è una pratica che in questi anni abbiamo sempre sostenuto. Semplicemente, abbiamo cercato uno strumento per fare pratica politica, avevamo bisogno di uno spazio, pur essendo solidali con le occupazioni che ci sono in città, come quella delcsoLiotru». Il nuovo Experia alle esperienze di quello vecchio aggiungerà il sostegno al gruppo di acquisto solidale dei giovani contadini di Terre forti.
«Da questa sede ripartiamo con il nostro lavoro sociale e politico», afferma Luigi Marino, anche lui del comitato di gestione. «Costruiremo delle iniziative di solidarietà e attraverso la cultura della riappropriazione, anche delle campagne, torneremo a presidiare il territorio». Due vani affacciati su via Plebiscito, una piccola cucina e un grande magazzino da risistemare: «Per chi non lo ricorda, all’Experia era fondamentale la cultura della condivisione: pochi concerti, ma tante occasioni per stare insieme e confrontarsi – prosegue Marino – Da lunedì in poi, cercheremo di far valere il nostro punto di vista su come si recupera il degrado in questa città, con quali opere». Il riferimento è all’auditorium che dovrà nascere al posto del centro popolare occupato, costatopiù di un milione e mezzo di euro. Il cantiere della struttura, che sarà gestita dall’Ersu, ente regionale per il diritto agli studi universitari, è stato avviato alcune settimane fa. Davanti alla nuova porta dell’Experia c’è quella vecchia, piena della polvere delle mura interne abbattute dai muratori.
«Siamo aperti a tutte le realtà della città, purché partano tutte dalla nostra base: dal contrasto alle politiche di austerità e di tagli ai servizi. Se si vogliono confrontare con noi, siamo qui», sostiene Silvio Indice. Che aggiunge: «Faremo una campagna di contrasto alla costruzione dell’auditorium, stanno buttando questi soldi. E vogliono farlo dentro quei locali che una volta erano aperti alla città e da cinque anni a questa parte, invece, sono chiusi».