Si occupano di assistenza sociosanitaria e di microcredito. Sol.Calatino - che fa anche parte del consorzio che gestisce il Cara di Mineo - e la cooperativa Mosaico hanno vinto il bando per attività teatrali e musicoterapia finanziato con fondi regionali per 260mila euro. Un'assegnazione che ha stupito gli altri concorrenti, che hanno chiesto accesso agli atti
A Sol.Calatino 260mila euro per laboratori di teatro Gli esclusi: «Stupiti, chiesto l’accesso agli atti»
Un’esperienza teatrale ultraventennale a contatto con anziani e disabili, riconoscimenti internazionali e tanto di citazione all’università statunitense di Harvard non sono bastati all’associazione culturale Nèon di Sant’Agata li Battiati per aggiudicarsi la possibilità di condurre ad Acireale i laboratori della creatività. Il progetto – nato con la passata giunta Garozzo, portato avanti dall’attuale amministrazione Barbagallo e finanziato per un importo complessivo di 260mila euro dall’assessorato regionale alla Famiglia nell’ambito dei fondi europei Po Fers 2007-2013 – è stato oggetto di gara d’appalto a fine 2014 e vede come destinatari 30 anziani autosufficienti e 40 minori, anche extracomunitari, che entro la prossima primavera saranno coinvolti in attività teatrali e di musicoterapia.
Un’occasione speciale per favorire l’integrazione e combattere la marginalità sociale di cui beneficerà l’associazione temporanea di imprese (Ati) formata dal Consorzio Sol.Calatino – che fa parte del più grande Consorzio Sol.Co. Catania – e dalla cooperativa sociale Mosaico. Il consorzio Sol.Calatino fa parte anche dell’Ati che gestisce il Cara di Mineo.
L’Associazione formata da Mosaico e Sol.Calatino ha stravinto la gara, superando le altre due associazioni partecipanti: la già citata Nèon e Odè, ente acese che si occupa di teatro e danza. Il successo per Sol.Calatino e Mosaico è stato netto: all’Ati, infatti, sono stati assegnati dalla commissione giudicatrice – formata per metà da personale dipendente del Comune di Acireale e per l’altra da commissari sorteggiati dall’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici (Urega) – 92 punti su un massimo di 100, mentre a Nèon e Odè sono andati rispettivamente 62 e 53 punti.
Un’affermazione che ha destato stupore in molti tra coloro che si occupano, per professione, di teatro, e nella fattispecie dell’arte come mezzo per l’integrazione. Tra loro anche l’associazione Neòn, fondata nel 1989 da Piero Ristagno e Monica Felloni: «È inutile negarlo – commentano – siamo rimasti sorpresi dalle valutazioni. E non tanto per un fatto di presunzione, quanto perché ci stupisce vedere uno scarto così ampio tra noi e l’Ati vincitrice». Ad accrescere la curiosità intorno alla graduatoria c’è il fatto che Sol.Calatino e Mosaico si sono affacciati al mondo del teatro da ben poco. Le due realtà, parecchio affermate nel settore dell’assistenza sociosanitaria, nell’ambiente teatrale sono pressoché sconosciute: «Non è nostra intenzione infondere alcun dubbio – continuano Ristagno e Felloni – ma crediamo di non fare torto a nessuno nel sottolineare come l’Ati vincitore non viva la scena teatrale. Nello specifico non ci è mai capitato di imbatterci in una manifestazione o concorso in cui Sol.Calatino e Mosaico prendessero parte; e se questo di per sé stupisce poiché nel settore ci si conosce un po’ tutti, diventa ancora più curioso sapendo che, stando alle valutazioni, si tratta di una realtà decisamente più titolata e affermata di Nèon».
Anche visitando i siti di Mosaico e Sol.Calatino è evidente che i servizi offerti puntano verso settori che hanno poco a che vedere con l’arte. Nel caso di Mosaico, per esempio, si va dall’assistenza al bisogno alla formazione professionale, dalla consulenza legale al servizio di microcredito. Discorso simile anche per Sol.Calatino: il consorzio, infatti, si presenta come una realtà concentrata sulla cura dei servizi socio-assistenziali ai disabili ed educativi verso i minori. Tuttavia, anche l’esperienza teatrale, seppure più recente, non è totalmente estranea: se Mosaico, infatti, da mesi è impegnata in attività di teatro sociale nel quartiere catanese di Librino, nel caso di Sol.Calatino l’impegno è stato di respiro ancora maggiore con la nascita, nel luglio del 2013, del progetto Teatro del Mediterraneo divenuto ben presto associazione. «L’idea – fanno sapere dal consorzio – è nata in concomitanza con la gestione del Cara di Mineo. Abbiamo pensato di puntare anche sull’arte come strumento per favorire l’integrazione, valorizzando al contempo i talenti presenti tra i numerosi migranti che ogni anno passano dal centro. Abbiamo realizzato due importanti lavori teatrali, grazie anche al contributo di professionisti del settore come il regista Massimiliano Perrotta e Walter Manfrè».
Per il bando del Comune di Acireale, però, l’Ati – forse consapevole che l’impegno nel campo teatrale degli ultimi diciotto mesi potesse non essere sufficiente – ha deciso di contare, tramite contratto di avvalimento anche su altre realtà: come l’associazione Oltre le parole – compagnia impegnata da più di dieci anni nel teatro civile, con collaborazioni con la comunità di San Patrignano – e l’associazione Nova Ghelas.
Il contratto di avvalimento rappresenta un istituto giuridico con il quale chi partecipa a una gara d’appalto pubblica può dichiarare di avvalersi delle competenze offerte da un altro operatore con l’obiettivo di colmare eventuali carenze. E’ lo stesso progettista della proposta con la quale l’Ati si è presentata al bando a sottolineare l’importanza della collaborazione: «Il contratto di avvalimento che abbiamo stipulato con Oltre le parole – dichiara l’avvocato Massimo Millesoli – è di carattere funzionale, ovvero ci avvarremo realmente della loro esperienza per far sì che i laboratori della creatività garantiscano qualità e risultati. La scelta, chiaramente, è strettamente connessa alla consapevolezza che altrimenti avremmo avuto maggiori difficoltà a competere». Un prestito che ha portato benefici ben oltre le aspettative: «L’esito della gara ha stupito anche noi. Lo scarto con gli altri partecipanti al bando è ben più ampio di quanto ci saremmo attesi alla vigilia», ha aggiunto il progettista.
A dire la sua su ciò che vedrà protagonista i giovani e gli anziani di Acireale è stato invece il regista Massimiliano Perrotta: «Sol.Calatino ha individuato nella propria consorziata Iride l’esecutrice del servizio. Per lo svolgimento delle attività previste dal bando, la cooperativa Mosaico si avvarrà della collaborazione dell’associazione culturale Oltre le parole. Il laboratorio di musicoterapia per gli anziani – ha continuato Perrotta – verrà condotto da persone che hanno esperienza nel campo».
Per dare il via ai progetti, però, bisognerà attendere l’aggiudicazione ufficiale da parte del Comune. Questione di tempi burocratici da rispettare nell’eventualità di ricorsi. Ipotesi che peraltro non sono da escludere. Sia Odè che Nèon hanno fatto richiesta di accesso agli atti: «Non è nella nostra filosofia pensare male – conclude Piero Ristagno – ma vogliamo valutare le carte per poi decidere il da farsi. La curiosità di conoscere le competenze di chi è stato giudicato così tanto più bravo di noi è tanta. Potrebbe essere uno spunto a migliorarci».
Riceviamo e pubblichiamo la precisazione della cooperativa Mosaico:
Non risponde al vero che la Cooperativa Mosaico, così come il Consorzio Sol Calatino, non abbia esperienza in campo teatrale, lavorando da tempo in collaborazione con l’Associazione Oltre le parole e l’Associazione amici di san Patrignano nell’attività di Teatro sociale, soprattutto rivolta agli adolescenti ed ai giovani dei quartieri difficili di Catania
Non risponde al vero che la Cooperativa Mosaico faccia parte della rete Sol.co., per effetto del recesso operato dalla stessa in data 30 giugno 2014
Non risponde assolutamente al vero che la Cooperativa Mosaico sia implicata nella gestione del Cara di Mineo.
Riteniamo che la commissione che ha valutato le proposte per la stazione appaltante, lo abbia fatto con serietà e trasparenza e non raccogliamo le provocazioni e le insinuazioni dell’autore dell’articolo
Riteniamo un valore l’accostamento del nostro nome a quelli di Sol.co. o di Sol Calatino, ma inaccettabili le illazioni rintracciate nell’articolo
Riteniamo l’articolo lesivo del buon nome della Cooperativa sociale che presiedo e conseguentemente chiedo che venga data evidenza a quanto sopra dichiarato e che si evitino per il futuro ulteriori attacchi strumentali o accostamenti impropri.
dott. Edoardo Barbarossa