Un precariato che va avanti per alcuni da trent'anni, con l'ultimo contratto finito lo scorso 10 dicembre 2014. E' questa la situazione dei lavoratori che sono andati oggi a prendersi cura, dopo un mese, delle piante dello splendido giardino di Via Lincoln. Chiedono, in attesa di un calendario per il 2015, un contratto stabile
Orto botanico, sciopero al contrario di 23 giardinieri Licenziati dall’università, vanno a lavoro gratis
Sciopero ma al contrario per i 23 giardinieri dell’Orto botanico a Palermo, licenziati dall’università il 10 dicembre scorso. Oggi il gruppo di lavoratori stagionali è al lavoro, dopo un’assenza di un mese, per dare un segnale della loro presenza alla città e chiedere la stabilizzazione del rapporto di lavoro, che va avanti in forma precaria, per alcuni da quasi trent’anni.
Il presidio si è svolto all’interno del giardino di via Lincoln, e da domani l’azione di protesta si svilupperà su due fronti: un gazebo esterno per dare informazioni sullo stato di agitazione e un gruppo che presidierà i viali interni dell’Orto botanico con in mano zappette, forbici, palettine e rastrelli, per portare avanti operazioni colturali necessarie in questa stagione come la manutenzioni delle collezioni in vaso, pulizia e travasi.I giardinieri, il cui compito nel 2014 è stato interrotto in anticipo, alla 127sima giornata lavorativa e non più alla 179sima giornata come negli anni passati, è in attesa dell’avviamento al lavoro. L’anno scorso hanno cominciato le attività di cura del giardino il 3 marzo: quest’anno si aspetta ancora di conoscere il capitolo destinato alle attività stagionali.
L’università dovrebbe contribuire pagando ai 23 giardinieri 101 giornate di lavoro. Il resto potrebbero arrivare da Comune e Regione. «Con il numero delle giornate che ci assegnano, a luglio metà dei lavoratori ha già finito – dice la Cgil – E’ il risultato della mancanza di volontà politica, dopo che sul precariato si sono costruite carriere».