L'attuale occupazione di David Stival, che fa l'autotrasportatore, lo costringerebbe a stare lontano dal fratellino del piccolo del bimbo ucciso rimasto anche senza mamma. Da qui l'iniziativa del Primo cittadino del Comune in provincia di Ragusa. Intanto le indagini continuano
Un lavoro per il papà di Loris Lo offre il Sindaco di Vittoria
Un lavoro per Davide Stival, il papà di Lorisl, il bimbo ucciso a Santa Croce Camerina, nel ragusano, lo scorso 29 novembre.
Ad offrirlo è il Sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, che ha inviato una lettera all’avvocato Daniele Scrofani, «per dichiarare la propria disponibilità ad offrire un lavoro, nell’ambito delle possibilità di legge, all’uomo costretto, per rimanere vicino al figlio più piccolo, a rinunciare al suo abituale lavoro di autotrasportatore; lavoro che comporta lunghi periodi di assenza da casa».
«Ho ritenuto d’intervenire nella triste e dolorosa vicenda del piccolo Loris Stival sia come sindaco di una città rimasta fortemente colpita da tale tragedia, sia come padre. Nel corso dei funerali del bambino ho avuto modo di parlare con l’avvocato Daniele Scrofani, che rappresenta Davide Stival, e manifestargli la disponibilità del Comune a trovare una soluzione che dia modo a quest’ultimo, di stare vicino al bambino più piccolo, rimasto improvvisamente senza fratellino, ma anche senza mamma.
Se le altre istituzioni, più vicine per territorio o con maggiori risorse burocratiche, come la Regione, – continua il Sindaco- non riuscissero a trovare una soluzione, cercheremo di trovarla noi per dare un lavoro a papa’ Davide. Un lavoro che simbolicamente diventa un regalo di Natale per tutti i papà disoccupati e un dono simbolico dedicato a tutti i bambini che in questo momento hanno bisogno di avere un papa’ vicino».
Intanto mentre la mamma di Loris, Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio, è stata trasferita dal carcere catanese di Piazza Lanza al carcere di Agrigento, e mentre il suo avvocato fa sapere di avere presentato ricorso al Tribunale della Libertà contro la misura di custodia cautelare in carcere, le indagini continuano. Ma, ancora, non cè alcuna novità.
Anche l’esame del dna sulle unghie del piccolo Loris «non avrebbe prodotto riscontri rilevanti».