I due fratelli, venivano individuati quali responsabili della creazione di una coltivazione costituita da 28 piante di cannabis indica (dell'altezza di un metro circa) realizzata in una serra abilmente celata in un magazzino in stato di abbandono
Palermo, natale coltivando marijuana Arrestati due giovani ad Acqua dei Corsari
E’ accaduto nell’ultimo week-end a Palermo, in via Sacco e Vanzetti, quando i Carabinieri della Stazione Acqua dei Corsari, nell’ambito di un mirato servizio antidroga, traevano in arresto per i reati di «coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti» e «furto aggravato»: Dalfone Claudio, nato a Palermo classe 1988, e Dalfone Marco, nato a Palermo classe 1994, entrambi fratelli, volti noti alle forze dell’ordine. I due fratelli, venivano individuati quali responsabili della creazione di una coltivazione costituita da 28 piante di cannabis indica (dell’altezza di un metro circa) realizzata in una serra abilmente celata in un magazzino in stato di abbandono. Nel corso delle indagini, veniva inoltre accertato, anche grazie all’intervento di tecnici dell’Enel, che i predetti avevano allacciato abusivamente l’impianto della citata serra alla rete elettrica cittadina. Nell’ambito delle perquisizioni, estesa anche alle abitazioni dei correi, venivano rinvenuti ulteriori grammi 60 di marijuana, grammi 40 di hashish nonché materiale utile al confezionamento, due trita erbe, numerosi semi da trapiantare ed una pistola scacciacani priva del tappo rosso, il tutto sottoposto a sequestro per le successive analisi, a cura dei Carabinieri del L.A.S.S. di Palermo, per accertare l’esatto principio attivo della stessa sostanza. La piantagione era dotata di quattro lampade alogene per innescare raggi ultravioletti alle pientine; nr. 2 fari elettrici, nr. 1 aeratore per purificare l’aria, un deumidificatore e due ventilatori, il tutto collegato illecitamente alla rete elettrica cittadina.Gli arrestati giudicati con rito direttissimo, dopo la convalida il G.I.P. disponeva: per Dalfone Claudio la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre Dalfone Marco, la sola misura cautelare dell’obbligo di dimora, quest’ultimo rimesso in libertà.