Lo prevede una scontata legge approvata stasera a Sala d'Ercole. Provvedimento che si è reso necessario perché Governo e Parlamento dell'isola non sanno quello che debbono fare alla luce di quanto potrebbe avvenire a Roma. Il voto contrario di grillini e Lista Musumeci. Antonio Ingroia «sbarellato»da Trapani
Province siciliane, la farsa continua Si prosegue con i commissari
Come abbiamo scritto stamattina – e non era difficile immaginarlo – l’Assemblea regionale siciliana ha approvato stasera una legge che, lungi dal completare la riforma delle Province commissariate, consentirà al Governo di proseguire con la gestione dei commissari straordinari fino all’8 aprile.
A questo finale si è arrivati perché Governo e Ars non sanno cosa fare, alla luce di una riforma della Costituzione che Roma potrebbe varare a breve. Provvedimento che – sempre come abbiamo scritto stamattina – eliminerebbe le strutture intermedie tra Regioni e Comuni in tutta l’Italia, tranne che in Sicilia, dove già, bene o male, operano, anche se in modo confuso ed incerto e non in tutta la Sicilia, i consorzi di Comuni.
Insomma, si ritorna ai commissari straordinari in attesa non si capisce di che cosa. Un emendamento di Antonello Cracolici (Pd), presidente della Commissione legislativa Affari istituzionali, approvato dall’Ars, impedirà a chi detiene incarichi nella pubblica amministrazione di essere nominato commissario straordinario. Ruolo che potrà essere ricoperto dai dirigenti interni alla Regione che i politici intenderanno «premiare».
Non potranno essere nominati o riconfermati i dirigenti pensionati, così come prevede la legge Madia (per questo motivo dovrebbero restare fuori quattro o cinque commissari). Rimarrà fuori anche l’attuale commissario della Provincia di Trapani, Antonio Ingroia, «sbarellato» perché già titolare di un altro incarico.
Contro questa legge hanno votato i parlamentari del Movimento 5 Stelle.
«Questo governo – scrivono i grillini in un comunicato – è incapace di portare a compimento una riforma che va avanti da quasi due anni. Ormai si procede con commissariamenti e proroghe. E’ evidente che l’obiettivo di Crocetta è distruggere le Province per piazzare suoi uomini come commissari».
Il re – afferma il deputato Salvatore Siragusa – è nudo. Le intenzioni di Crocetta sono chiare. Il presidente forzi la mano alla sua maggioranza e porti avanti una riforma che noi come Movimento abbiamo sempre appoggiato.
Nella stessa seduta d’aula il gruppo parlamentare è tornato a chiedere le dimissioni dalla carica di questore a Franco Rinaldi, il parlamentare regionale del Pd rinviato a giudizio nel processo sulla formazione professionale.
«Faccia un passo indietro – ha detto la capogruppo Valentina Zafarana – e se lui non ha la sensibilità di farlo, glielo faccia fare il suo partito, che già l’anno scorso aveva votato un documento in tal senso rimasto senza seguito».
Duro il giudizio di Gino Ioppolo, parlamentare della Lista Musumeci.
U«na vicenda negativa – dice Ioppolo – ai limiti del nefasto. Prorogare fino al 7 aprile 2015 i commissari straordinari delle ex province significa solo perpetrare il caos negli enti territoriali in una vicenda che, fine al termine stabilito dalla legge approvata oggi dall’Ars, sarà durata oltre due anni.
Saranno passati così oltre due anni dall’inizio di questa allucinante vicenda – conclude Ioppolo – iniziata nel marzo 2013, che ha portato le Province in un abisso, senza che si siano mai formati i liberi consorzi».