Non solo insistono nel voler confermare in giunta nelli scilabra, linda vancheri e salvatore calleri, ma si vorrebbero tenere sanita', formazione professionale, energia, rifiuti, acqua, attivita' produttive e irsap. Tutto questo mentre forestali e precari protestano. Oggi riunione di sala d'ercole. Per fare che?
Ars, la Sicilia affonda, ma Crocetta & Lumia pensano a mantenere le poltrone di Governo
NON SOLO INSISTONO NEL VOLER CONFERMARE IN GIUNTA NELLI SCILABRA, LINDA VANCHERI E SALVATORE CALLERI, MA SI VORREBBERO TENERE SANITA’, FORMAZIONE PROFESSIONALE, ENERGIA, RIFIUTI, ACQUA, ATTIVITA’ PRODUTTIVE E IRSAP. TUTTO QUESTO MENTRE FORESTALI E PRECARI PROTESTANO. OGGI RIUNIONE DI SALA D’ERCOLE. PER FARE CHE?
Otto giorni fa si apriva ufficialmente la crisi del Governo regionale di Rosario Crocetta. Ufficialmente – questa la motivazione arrivata a Sala d’Ercole, mentre era in corso la seduta – per andare in tempi brevissimi alla costituzione di un nuovo esecutivo. In pratica, per bloccare due mozioni di censura che l’Aula avrebbe dovuto discutere e votare: la prima per l’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra; la seconda per l’assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri.
La crisi di Governo, insomma, non è stata aperta per costituire una nuova Giunta regionale. Che, infatti, a otto giorni di distanza, non c’è, ma solo per cavare le castagne dal fuoco al Governo di Rosario Crocetta. Di fatto, da ben due mesi, Sala d’Ercole è stata posta al ‘servizio’ del Governo. Con buona pace degli interessi generali.
Mentre l’attività amministrativa è bloccata da un Governo in crisi e da una spaventosa crisi di liquidità (non si tratta di una crisi di liquidità momentanea: la verità è che mancano i soldi perché le ‘casse’ della Regione siciliana sono state svuotate dal Governo nazionale con l’avallo del Governo regionale di Crocetta), mentre l’Ars è paralizzata, per le strade della Sicilia i sindacati non riescono più reggere l’urto di una questione sociale che sta esplodendo.
Ieri, alla buon’ora, sono scesi in piazza gli operai della Forestale. Dopo una sceneggiata durata quasi due mesi, si sono accorti che il Governo Crocetta non ha approntato i 25 milioni di euro che servono per concludere le giornate lavorative di molti, troppi operai.
Una parte di questi soldi, un Governo senza idee avrebbe voluto scipparli al fondo di rotazione della Crias, la Cassa regionale per il credito agli artigiani. Ma l’operazione è stata sventata per le proteste degli artigiani e degli agricoltori (e anche per la probabile impugnativa da parte dell’ufficio del Commissario dello Stato).
Le scelte sbagliate del Governo Crocetta in materia di forestazione hanno arrecato danni a tutti, compreso al Governo nazionale che ha scippato i soldi alla Sicilia.
Per ‘risparmiare’ il Governo Crocetta non ha avviato l’attività di tutela dei boschi ad aprile. Il risultato è che a luglio non erano state effettuate le opere di prevenzione degli incendi. A completare il quadro hanno pensato il caldo e, soprattutto, il vento di Scirocco.
Gli incendi, la scorsa estate, nelle aree boscate della nostra Isola sono stati tantissimi. Per fronteggiarli sono dovuti intervenire ripetutamente gli aerei e gli elicotteri del Governo nazionale. Risultato: i soldi che Roma ha scippato alla Sicilia sul fronte forestali li ha restituiti con gli interessi per spegnere gli incendi in Sicilia.
La Sicilia ha registrato danni ingenti ai boschi. Roma ha ‘cacciato’ una barca di soldi per aerei ed elicotteri che operano nelle costosissime operazioni antincendio. E gli operai della Forestale siciliana sono rimasti senza soldi. Dabbenaggine tecnica e politica allo stato puro, sia da parte del Governo regionale, sia da parte del Governo nazionale.
Comincia anche a prendere corpo la protesta dei precari degli enti locali. Da gennaio ad oggi sono stati pagati dai Comuni con onerose scoperture bancarie. Ma adesso sembra che alcuni Comuni siano ormai alla frutta. Da qui le proteste che, tra qualche mese, dovrebbero coinvolgere tutti i circa 24 mila precari che operano negli enti locali.
A queste due categorie – forestali e precari – si aggiungono altre categorie lasciate senza soldi dal Governo nazionale e dal Governo regionale. Per non parlare di interi settori dell’Amministrazione regionale – per esempio i Beni culturali, ma non solo – che sono rimasti a secco.
In questo scenario cosa fa il Governo di Rosario Crocetta? Deve mantenere il posto di assessore a Nelli Scilabra, Linda Vancheri e Salvatore Calleri. Non mollando, contemporaneamente, le poltrone che occupa da quando si è insediato.
Al di là delle chiacchiere su deputati che potrebbero diventare assessori e sulla volontà annunciata da Crocetta di voler ricompattare la maggioranza – che attualmente non c’è – i nodi politici non sono stati sciolti.
Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia e Confindustria Sicilia vorrebbero mantenere in Giunta due assessori sui quali pendono due mozioni di censura: Nelli Scilabra e Linda Vancheri. Idem per un terzo assessore – Salvatore Calleri – che da quando si è insediato ha prodotto solo enormi danni. L’ultimo, in ordine, l’annuncio di un folle progetto di un mega inceneritore di rifiuti, da parte di un gruppo privato, da realizzare a Calatafimi-Segesta, in provincia di Trapani.
Ci si sarebbe aspettati che l’assessore Calleri prendesse posizione contro questa follia. Invece se n’è rimasto zitto. Trincerandosi dietro la solita antimafia di facciata che ormai fa solo sorridere amaramente.
Dall’altra parte, il PD siciliano di Fausto Raciti sta mantenendo ferma la barra del timore, chiedendo quello che chiede da mesi: azzeramento della Giunta e ridiscussione del programma di Governo.
Insomma, per il Partito Democratico tutt’e dodici gli assessori dovranno essere nuovi. Va ridiscussa la linea politica e va aggiornato il programma di Governo.
Sulla sanità, a quanto pare, per levare lite, potrebbe anche restare Lucia Borsellino. Anche perché, a quanto si racconta – anche lei alla buon’ora – si starebbe accorgendo di essere stata utilizzata.
Una volta chiusa la questione dei nomi, con l’azzeramento della Giunta, si dovrebbe passare alla composizione del nuovo Governo.
Stando a quello che si sussurra, il renziano Davide Faraone, una volta ‘azziccata’ la forchetta sull’assessorato al Lavoro, non avrebbe alcuna intenzione di mollarlo. Al limite, toglierebbe Giuseppe Bruno per mettere qualche altro nome.
Se ne deve dedurre che Lumia e Crocetta, che gli piaccia o no, dovranno mollare o la Formazione o l’assessorato all’Energia con il corollario di rifiuti e acqua.
Si racconta che Lumia, quando ha saputo che non farà più il bello e il cattivo tempo nella Formazione è quasi ‘svenuto’. Mentre quando, in alternativa, gli è stato proposto di mollare energia, acqua e rifiuti quasi non ‘respirava’ più.
Ma queste crisi da ipo-potere non avrebbero impressionato più di tanto il segretario regionale del PD Raciti.
Non solo. E’ stato spiegato a Lumia che, nel caso in cui dovesse cedere la Formazione, la politica sull’acqua e sui rifiuti dovrà cambiare lo stesso.
Idem per le Attività produttive, che non potranno più essere gestite da chi gestisce contemporaneamente l’Irsap.
Questo è lo stato dell’arte della cosiddetta crisi del Governo Crocetta. Bisognerà capire, oggi, cosa si inventerà la conferenza dei capigruppo dell’Ars per rinviare di un’altra settimana – sì, avete letto benissimo: di un’altra settimana – i lavori parlamentari.
Va da sé che il Governo, oggi, non sarebbe in grado di reggere l’urto della mozione di sfiducia al Governo. Anzi, delle mozioni, visto che sono due: una del Movimento 5 Stelle e l’altra del centrodestra.
Motivazioni plausibili per rinviare la discussione di queste mozioni non ce ne sono. Anche perché il centrodestra non ha ancora trovato l’intesa per eleggere il vice presidente dell’Ars.
Ci potrebbe essere la scusa dei soldi da trovare per i forestali. Ma anche questa, per l’appunto, è una scusa, perché 25 milioni di euro non ci sono.
Vedremo oggi cosa si inventerà la conferenza dei capigruppo per concedere al Governo Crocetta un’altra settimana a vuoto.
Ah, dimenticavamo: la faccenda sanità non si chiuderà con la semplice riconferma di Lucia Borsellino.
Visto che i manager se li sono presi tutti Lumia, Crocetta e compari vari, la partita si giocherà sullo sblocco delle assunzioni. Ovvero sui primariati. Anche lì presidente e senatore potranno dimenticarsi di prendersi tutto.