Foto della pagina Facebook Nino Naso

Voto di scambio politico-mafioso: arresti domiciliari per il sindaco di Paternò, ma ordinanza sospesa

Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della procura di Catania, che per il sindaco di PaternòNino Naso – e per altre quattro persone aveva chiesto gli arresti domiciliari. Il contesto è quello delle indagini relative all’operazione Athena: l’accusa principale è scambio elettorale politico-mafioso. Oltre a Naso, gli arresti domiciliari sono stati chiesti per l’ex consigliere comunale ed ex assessore Pietro Cirino, per Salvatore Comis – assessore allora in carica, che poi si è dimesso – e per Vincenzo Morabito e Natale Benvenga, due presunti mafiosi del clan Morabito-Benvegna, legato alla famiglia Laudani di Catania. In un primo momento il giudice per le indagini preliminari (gip) aveva rigettato la richiesta di arresto fatta dalla Procura per i cinque, ora il tribunale di Riesame ha accolto il ricorso della procura di Catania.

Il Riesame, però, ha disposto la sospensione dell’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari per i cinque fino a che la decisione non sarà definitiva, visto che gli indagati possono ricorrere in Cassazione. Secondo il tribunale del Riesame «risulta ricostruibile in via induttiva e con la consistenza dei gravi indizi il raggiungimento di un patto illecito fra il sindaco Naso e, tramite il Cirino, la consorteria dei Morabito-Benvegna». Il tribunale del Riesame avrebbe ricostruito un accordo che avrebbe previsto «un sostegno elettorale» in cambio dell’interessamento di Naso per «l’assunzione di congiunti mafiosi locali» e di «destinare a Comis un assessorato di interesse economico».

L’inchiesta Athena si basa su indagini dei carabinieri della compagnia di Paternò e avrebbe fatto emergere gli interessi del clan Morabito sulle aste giudiziarie di immobili nelle province di Catania e di Siracusa. Per 49 indagati la procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e corruzione. L’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio del procedimento nato dall’operazione Athena è stata fissata per il prossimo 3 dicembre e si terrà nell’aula bunker del carcere catanese Bicocca


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