Un paese di 1400 abitanti diventa famoso in tutto il mondo per i murales. Il caso di Graniti: «Ospitalità in cambio di opere»

Un Comune di poco più di 1400 abitanti trasformato per intero in un’unica opera d’arte. E questo grazie all’idea di un imprenditore locale che dalla Svizzera ha deciso di ritornare in Sicilia, stravolgendo la vita di Graniti, in provincia di Messina, che oggi è conosciuto come il paese dei murales. «Il progetto è nato quasi per caso – racconta a MeridioNews Salvatore Romano, protagonista della rinascita del paese – Io e mia moglie cercavamo un aceto balsamico all’enoteca regionale di Dozza, in Emilia Romagna e abbiamo visto che in quel paese fanno ogni anno un festival del murales. Nel 2008 ci siamo trasferiti dalla Svizzera in Sicilia e, quando siamo arrivati qui, abbiamo trovato un paese in cui la gente non credeva abbastanza in se stessa e non conosceva le potenzialità che avrebbe potuto avere dandosi un po’ da fare. Nel 2014 ho conosciuto un artista austriaco e gli ho proposto questa mia idea che riguardava i murales e lui mi ha fatto conoscere un portale online che si chiama Resident artist, così ci siamo iscritti».

Da qui la svolta: «Il nostro progetto era un mese di residenza gratuita a Graniti in cambio di un’opera – prosegue Romano – All’inizio abbiamo preso quello che potevamo prendere e siamo partiti con le prime opere. Mano a mano, anno dopo anno, siamo cresciuti e ci siamo aperti a tutto il mondo. Adesso se su Google maps si cerca “Graniti murales” è possibile vedere tutte le opere che sono state realizzate in paese. Questa stessa ricerca a oggi è stata fatta da oltre 400mila persone. Questo è quello che abbiamo creato e quest’anno siamo arrivati a festeggiare il decimo anniversario. Non abbiamo fatto niente di particolare, ma negli ultimi tre anni siamo riusciti ad attrarre anche artisti molto conosciuti, che vengono qui sempre con la stessa formula». Una formula che è risultata oltremodo vincente.

Un vero e proprio caso, quello di Graniti, che di recente ha accolto l’ennesimo artista. «Abbiamo fatto una serata un po’ più particolare del solito quando la comunità ha incontrato l’artista. Abbiamo organizzato una grande tavolata su strada, con tanto di maccaronata, musica e canti. Una volta c’è anche stato un artista che volevamo invitare, lui ha detto di sì, però prima ha voluto sapere come si mangiasse da noi. Per fortuna abbiamo anche un laboratorio che si occupa di prodotti tipici che promuove il nostro cibo. Ha accettato ed è rimasto molto soddisfatto».

Adesso, dopo dieci anni, l’esperienza vissuta a Graniti è diventata un modello, fonte di ispirazione, specie per quei piccoli Comuni che puntano a rivalorizzare il loro territorio. «Adesso ci stanno contattando diversi altri Comuni che vorrebbero fare una cosa simile e c’è anche qualcosa in ballo, che ancora non posso dire, ma sarà una cosa unica in tutta la Sicilia». In questo senso, fondamentale si è rilevato anche l’apporto delle varie amministrazioni comunali che hanno governato il borgo, che sono riuscite a fiutare l’opportunità che arrivava con l’iniziativa di Salvatore Romano. «Abbiamo avuto sempre il massimo supporto a livello autorizzativo da parte delle amministrazioni comunali che si sono avvicendate – conclude il cittadino di Graniti – Non abbiamo ricevuto finanziamenti, ma ci hanno sempre sostenuto al 200 per cento».


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