Con il recupero del corpo della 18enne Hannah Lynch ieri si sono concluse le operazioni di ricerca e recupero dei dispersi dello yatch di lusso Bayesian, affondato a largo di Porticello, frazione di Santa Flavia in provincia di Palermo. Per capire più nel dettaglio cos’è successo quella notte. Per riuscirci la procura di Termini Imerese […]
Yatch affondato, il punto sull’inchiesta. Procuratore: «Vittime rimaste in barca perché dormivano»
Con il recupero del corpo della 18enne Hannah Lynch ieri si sono concluse le operazioni di ricerca e recupero dei dispersi dello yatch di lusso Bayesian, affondato a largo di Porticello, frazione di Santa Flavia in provincia di Palermo. Per capire più nel dettaglio cos’è successo quella notte. Per riuscirci la procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo, allo stato contro ignoti, in cui vengono ipotizzati il reato di naufragio colposo e di omicidio colposo plurimo. Il punto sull’inchiesta durante una conferenza stampa convocata questa mattina in procura. Ambrogio Cartosio ha risposto alle domande dei giornalisti, parlando del naufragio come una «tragedia gravissima», senza escludere che, da un punto di vista dell’inchiesta, possano esserci «sviluppi di qualunque tipo», nonostante la fase inziale delle investigazioni. Per accertare eventuali responsabilità potrebbe risultare decisivo il recupero del relitto della nave: una barca a vela lunga 55,9 metri, larga 11,9 e con un albero in alluminio di 75 metri, tra i più alti al mondo.
«C’è l’intenzione della proprietà del Bayesian a recuperare il relitto. In collegamento con la procura hanno manifestato la disponibilità, con i tempi tecnici necessari», ha specificato l’ammiraglio della Guardia costiera Raffaele Macauda, durante la conferenza stampa. «La nave è affondata prima di poppa e poi si è adagiata sul lato. Abbiamo trovato i corpi nelle cabine sul lato sinistro, quello che è stato invaso per ultimo dall’acqua. Cinque corpi li abbiamo trovati nella prima cabina sul lato sinistro e l’ultima vittima nella terza cabina. Nel veliero c’erano sei cabine tre nel lato destro e tre nel lato sinistro», ha specificato Girolamo Bentivoglio Fiandra comandante dei vigili del fuoco di Palermo. Nello yacht vi erano 22 persone, tra cui 12 passeggeri e 10 membri dell’equipaggio. Coloro che facevano parte di quest’ultimo gruppo – a eccezione del cuoco Recaldo Thomas – sono riusciti a salvarsi. Sei, invece, le vittime tra i passeggeri. Si tratta del 70enne Jonathan Bloomer, presidente della banca d’affari Morgan Stanley International, e della moglie 71enne Anne Elizabeth Judith. Con loro l’imprenditore britannico Mike Lynch e la figlia 18enne Hannah, e infine l’avvocato Chris Morvillo e sua moglie, Neda Morvillo.
Uno o più portelloni a poppa della barca affondata erano aperti? «Si tratta di elementi che non possiamo rivelare per il semplice motivo che si tratta di informazioni che necessitano di essere confermate dal successivo esame del relitto. Fornirle adesso potrebbe essere pregiudizievole ai fini della indagine», ha aggiunto il magistrato Raffaele Cammarano, che indaga sul naufragio di Porticello. Lo stesso pm ha aggiunto che «i membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test. Erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure. «L’equipaggio – ha aggiunto – non deve restare in Sicilia, non c’è alcun obbligo di legge. I membri devono però dare la massima disponibilità per essere risentiti». Tra i dettagli c’è quello che «le vittime sono rimaste indietro, nel veliero perché dormivano». Nei prossimi giorni saranno conferiti gli incarichi per le autopsie.
Il procuratore di Termini Imerese è tornato, con alcune precisazioni, sulla posizione assunta dagli uffici giudiziari che, in questi giorni, si sono trincerati dietro al silenzio davanti a ogni tentativo, da parte della stampa, di ottenere informazioni e dettagli sul naufragio. «L’ho fatto – spiega Cartosio – semplicemente perché è giusto che si sappia che in Italia non è consentito fare diversamente, perché il decreto 106 del 2006 vieta al procuratore della Repubblica di fare dichiarazioni se non in occasioni particolari. Si possono utilizzare solo il comunicato stampa e la conferenza stampa. La legge crea ostacoli notevoli all’attività della libera informazione, ma credo che tutti i cittadini, anche i magistrati, sono tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono, ecco perché non ho potuto dire nulla. Spero ci sia comprensione».